Scritta da: dantino
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
Composta sabato 21 febbraio 2015
La felicità è uno stato di inconsapevole incoscienza, di sconsiderata ebbrezza, di irraggiungibile involontaria follia.
A te lascio la ragione, io mi tengo l'emozione.
La libertà e l'aria sono fatte della stessa pasta, tentate di toglierle alla gente e la vedrete sempre ardente dalla ribellione.
Nell'invisibile si incontrano tutte le presenze assenti.
Più che riforme legislative d'urgenza e mutamenti di rito, de iure condendo, servirebbe un rinnovamento di valori e di principi sociali e giuridici: sarebbe questo un autentico processo di riforma dell'azione Amministrativa. In questo modo lo Stato, da fondale minaccioso, assurgerebbe finalmente a sostrato fertile, colmo di humus giuridico, su cui far prosperare i propri consociati, in ossequio a quel Contratto Sociale senza il quale non ci sarebbe Diritto alcuno e che, troppo spesso, viene magramente onorato.
Il positivismo non vede oltre il presente, mentre il naturalismo si dedica all'eterno.
La donna ha guardato il diavolo negli occhi e, mentre lo guardava, Lo fregava con un sorriso.
Perde la luna chi va dietro alle stelle.
Il vero pensiero creativo non è eterodosso ma eretico: non viene considerato di nicchia o minoritario all'interno d'una comunità culturale di riferimento, ma viene ostracizzato poiché cerca di metterne in discussione i fondamenti.
Venne il dubbio a bussare alla mia porta, mi sedetti, tanto avevo chiuso bene l'uscio. Fu un grossolano errore, avevo chiuso ogni via di fuga, alla mia paura ed al mio orgoglio.