E tra le note didascaliche di questa vita provo a scorgere ciò che avverrà e sorrido all'idea che più mi avvicini a loro più esse diventino sfocate, come a concedermi fino a un certo punto uno sguardo al futuro e affidare alla propria fantasia i dettagli.
Non conosco il mio futuro, né so se il presente sarà uguale domani, ma so che in tutto ciò che vivrò io ci metterò il cuore, perché se la vita è un battito, io sono il respiro che lo fa vivere.
Il mio futuro sarà bello e, se non lo sarà, non fa nulla, tanto io non mi arrendo così facilmente. Sono certo che, se son riuscito in tante cose, riuscirò anche ad avere il futuro che merito. Io sono una persona che lo merita, perché nella vita non ho mai fatto male a nessuno, se non per difendermi.
A dieci anni sogni il tuo sfavillante futuro, tra i venti ed i trenta te la godi senza eccessivi pensieri, a quaranta comprendi che lo sfavillante futuro sognato da piccolo non ci sarà, a cinquanta hai la consapevolezza che non è più possibile sognare nulla.
Il futuro è di chi crede che il presente possa cambiare.
Dobbiamo ridare presente al futuro.
Ci sono mete da raggiungere, sogni da raggiungere. Sulla strada della vita inseguo il mio futuro.
Finché il futuro sarà nelle mani dei bambini sarà facile per gli adulti rubarlo.
Così come i bambini immaginano il proprio futuro, gli adulti lo ricordano.
Il problema del futuro è che generalmente assomiglia troppo al passato.