A certi laureati sorridi, non contestarli, si contestano da soli, credono d'aver in spalla la verità. Un ottimo dottore sbagliò terapia e il pessimo paziente lo contestò, allora il genio scagliandosi contro l'ignorante disse: "studia se vuoi contestarmi, io sbaglio perché so, tu non sai di sbagliare!".
L'attività educativa non dovrebbe attardarsi a mio avviso su schemi standard e su valori comuni ai più, ma dovrebbe portarsi oltre sorvolando i confini tra formalità ed inventiva, tra razionalità e fantasia, per escogitare nuove metodiche atte a stimolare la crescita interiore del fanciullo.
La difficoltà non sta tanto nell'educare o nel formare, quanto nell'entrare in simbiosi col bambino.
Un vero educatore aspetta i suoi pargoli nell'aula, in religioso silenzio e senza dare ordini a nessuno! Si comporta con equilibrio ed autorevolezza, non con autorità e poco rispetto per l'altro da sé. L'empatia, purtroppo, non fa parte dei più. Il meritato stipendio, alla fine del mese quello sì che conta!
Non credo sia possibile educare il fanciullo con "semplici indicazioni", in assenza di validi esempi che partano dal nostro cuore.
Siamo tutti in perpetuo cammino verso l'apprendimento; una via dove il percorso compiuto è sempre infinitamente minuto rispetto a quello da farsi.
La tua mente è fertile solo se hai piantato i semi della conoscenza.
La televisione rispecchia l'intelligenza media di un popolo.
Quando insegni a tuo figlio, insegni al mondo intero.
Molti ragazzi odiano la scuola essenzialmente per tre motivi: i professori, le lezioni e l'obbligo di andarci.