Scritta da: Alexandre Cuissardes
In Italia abbiamo la politica più giusta per un paese sbagliato.
Composta martedì 24 febbraio 2015
In Italia abbiamo la politica più giusta per un paese sbagliato.
Napoli è una poesia scritta dal mare e letta dalla terra.
Noi napoletani abbiamo tanti difetti, ma una cosa è certa: come facciamo parlare il cuore noi, nessuno fa.
Vedo Milano e me ne innamoro, vedo Venezia e mi innamoro ancor di più, vedo Torino e mi appassiono follemente, vedo Roma e mi commuovo di maestosità, vedo Firenze e vado in estasi, vedo Napoli e illanguidisco d'emozione, vedo Catania e la rimpiango dolcemente, vedo Cagliari e ogni altra città di ogni altra regione come fosse unico amore indissolubile, e mi sento orgogliosa e profondamente partecipe del suo esistere fascinosa di panorami, di storia e di cultura e di umanità. Si, lo confesso e lo urlo: io sono innamorata, innamorata persa della mia, nostra, Italia.
"L'importanza senza merito ottiene dei riguardi senza stima" citava Roland Barthes. Poi in Italia la situazione cambiò, e i senza meriti furono premiati a danno di chi la stima l'aveva ottenuta con tutti i meriti possibili!
L'italiano non lavora, si impoverisce.
La bellezza è, anche, in questi ragazzi che si donano senza pretendere perché la più bella pretesa dell'arte è esprimere il cuore.
Ai bambini si devono raccontare le favole perché i bambini hanno bisogno delle favole per crescere col cuore.
L'arte è la favola di cui non ci si può privare e di cui non è giusto privarsi.
In Italia, museo a cielo aperto, storia di ogni espressione artistica, l'arte dev'essere perorata e sostenuta secondo merito perché se una favola incanta significa che attraversa il cuore.
W l'arte.
La situazione Italia la paragono alla Costa Concordia. La nave è la nazione: fa acqua da tutte le parti. Il comandante è chi governa il paese: danni a non finire (come i predecessori). I passeggeri siamo noi italiani: tutti in acqua. Però, al contrario dei poveri sfortunati e incolpevoli della sciagura dell'Isola del Giglio, noi qualche responsabilità l'abbiamo. Immagino la scena in cui siamo tutti in acqua ed ognuno pensa a salvare se stesso: a tutti i costi, anche se questo comporta il sacrificio dell'altro. Poveri noi... si salvi chi può!
Alle pendici del monte che non c'è crescono piante magiche, meravigliose: occupazione, produttività, giustizia giusta, democrazia, moralità, uguaglianza, solidarietà e benessere.
I vecchi cespugli si sono seccati e sono stati estirpati: povertà, evasione fiscale, burocrazia, favoritismo, corruzione e sprechi.
Il paese di Bengodi perfetto; l'Italia che gli italiani si augurano.
In Italia sognare è rimasta l'unica cosa che non ci fanno pagare.