Scritta da: Francesca Berretta
in Frasi & Aforismi (Libri)
Niente è stabilito per sempre, nemmeno quando vai indietro nel tempo.
Composta sabato 19 febbraio 2011
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Niente è stabilito per sempre, nemmeno quando vai indietro nel tempo.
Il "Proemio": la dedica alle donne e l'ammenda al "peccato della fortuna".
La vita è un banchetto, e la tragedia è che la maggior parte della gente sta morendo di fame.
Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla Terra?
Se si desidera cambiare ciò che è in ciò che dovrebbe essere, si cessa di comprendere.
È splendido. Quando la gente mi dice: "Hai torto!" Io rispondo: "Cosa ti aspettavi da un asino!?
L'amore perfetto scaccia la paura perché non ha desideri, pretese, non baratta, non giudica, non ha angosce negative. L'amore semplicemente è, è presente, vede e agisce.
Basterebbe che gli uomini credessero alla necessità di adempiere all'unico comandamento dell'Amore, così come essi credono oggi alla necessità di compiere questi o quei sacramenti, queste o quelle preghiere; basterebbe che così come credono oggi alla necessità delle loro scritture, dei loro templi, delle raffigurazioni incise sui calici, essi credessero che esiste al mondo un solo santuario indubitabile, l'uomo, e che l'unica cosa che l'uomo non può e non deve profanare e offendere sia ancora e sempre l'uomo stesso, il portatore del principio divino, e diverrebbero impossibili non soltanto le esecuzioni capitali e le guerre ma anche tutte le violenze che l'uomo può fare all'uomo.
Riesci a ricordare come mi accarezzavi tutto il corpo e come, per così dire, stimolavi tutti i boccioli prima che si aprissero? Come ti piaceva cogliermi! Come ti lasciavi inebriare dai miei profumi! Come ti nutrivi dei miei umori! Poi te ne sei andato, vendendomi per la salvezza della tua anima. Che infedeltà, Aurelio, che errore! No, io non credo in un Dio che pretende sacrifici umani. Non credo in un Dio che, per salvare l'anima di un uomo, costringe una donna a sprecare la propria vita.
Sapete qual è il segnale del risveglio? È il momento in cui ci si chiede: "Sono io il pazzo, o lo sono tutti gli altri?"