Scritta da: Catherine Earnshaw
Potresti essere la mia perdita di equilibrio. L'equazione del mio caos.
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Potresti essere la mia perdita di equilibrio. L'equazione del mio caos.
Sono passati molti anni e, benché a volte io faccia fatica perfino a ricordarne il viso, quando penso a lei provo sempre un profondo affetto e una grandissima malinconia. Vorrei rivederla anche se, forse, non ci riconosceremmo nemmeno più.
Non importa quanto aspetti, ma chi aspetti.
Il per sempre è un'illusione... troppo comodo... noi siamo per l'adesso.
Era una di quelle persone che probabilmente tutti, prima o poi, incontriamo almeno una volta nella vita. Quelle persone che per un motivo inspiegabile e misterioso ti agganciano e non riesci a lasciare finché non ti distruggono e ti fanno in mille pezzi.
Secondo me può anche succedere che una persona ti ami e tu non te ne accorga. Ma quando una che ti ha amato e smette di farlo è impossibile non accorgersene.
"E cosa c'è di bello nella coppia scusa?"
"La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria"
"Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? La monotonia? Che cos'hanno de bello?"
"No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria"
"Questa non l'ho capita"
"Ma si dai, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Anche in francese si dice par coeur... ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po'. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo. Infatti ho capito che amando non conoscerai altro che te stesso. Il massimo che puoi capire dell'altro è il massimo che puoi capire di te stesso. Per questo entrare intimamente in relazione con una persona è importante, perché diventa un viaggio conoscitivo esistenziale".
Le ho alzato il viso. Volevo vederla e volevo baciarla. Mi sono accorto che stava piangendo in silenzio. L'ho baciata e ci siamo abbracciati nuovamente. Ho imparato a non chiedere nulla alle donne in quei momenti. O lo capisci o niente.
Non ho mai attaccato bottone con lei per paura di diventare uno di quelli che, appena una sorride, subito pensano che ci stia. Poi finisce che una donna non sorride più a nessuno. Non è vero che se la tirano: spesso non sorridono perché se lo fanno gli uomini pensano subito che ci devono provare.
Ho preso subito un'abitudine con Micaela, da quando c'eravamo fidanzati. Scrivevo bigliettini e glieli mettevo nella borsa, nella tasca della giacca o della gonna, o dei pantaloni. Nel portafogli, persino appiccicati allo schermo del computer portatile, così aprendolo se li sarebbe trovati davanti. Era bello poter esprimere liberamente ciò che sentivo.