Scritta da: il barbaro sognante
in Frasi & Aforismi (Morte)
Mi applaudiranno perché sanno che sto morendo o perché sono bravo?
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Una raccolta di frasi, citazioni e aforismi sulla morte, un argomento triste che però molti letterati hanno saputo affrontare in modo delicato. Esiste poi una sezione apposita che invece raccoglie tutte le frasi per fare le condoglianze.
Mi applaudiranno perché sanno che sto morendo o perché sono bravo?
Arrivare è morire, durante il cammino puoi concederti soltanto fermate.
La morte non conta un cazzo quando ti serve un posto per dormire.
Quando si deve uccidere un uomo, non costa nulla essere gentili.
Ecco, quando penso alla vita di mia madre, quando penso a tante vite di persone che conosco, mi viene in mente proprio quest'immagine - fuochi che implodono invece di salire in alto.
"Ma come fa a morire Pavarotti?" È una domanda sensata... è come se muore Tarzan o Topolino. Se muore Pavarotti allora tutti possono morire e se tutti possono morire allora tutto è ancora più prezioso.
La Morte è qui, e la Morte è là; da per tutto la Morte è all'opera; intorno a noi, in noi, sopra di noi, sotto di noi è la Morte; e noi non siamo che Morte.
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Da prima muoiono i nostri piaceri, e quindi le nostre speranze, e quindi i nostri timori; e quando tutto ciò è morto, la polvere chiama la polvere e noi anche moriamo.
Nessuno mi aveva detto che il lutto fosse così simile alla paura... sto cominciando a capire perché il lutto ricorda tanto l'attesa. Dipende dal fatto che infiniti impulsi ai quali ci eravamo abituati restano frustrati. Non c'era pensiero, sentimento o azione che non avesse lui per oggetto. Ora, non hanno più meta.
Continuo, per abitudine, a tendere la freccia sulla corda, ma poi ricordo, e devo deporre l'arco. Così tante strade portavano il mio pensiero a lui, ma ora un invalicabile posto di frontiera le blocca. Una volta erano strade, ora sono vicoli ciechi.
Il primo passo per la vita eterna è che devi morire.
Se vuoi credere a coloro che penetrano più profondamente la verità, tutta la vita è un supplizio. Gettàti in questo mare profondo e tempestoso, agitato da alterne maree, e che ora ci solleva con improvvise impennate, ora ci precipita giù con danni maggiori dei presenti vantaggi e senza sosta ci sballotta, non stiamo mai fermi in un luogo stabile, siamo sospesi e fluttuiamo e urtiamo l'uno contro l'altro, e talvolta facciamo naufragio, sempre lo temiamo; per chi naviga in questo mare così tempestoso ed esposto a tutti i fortunali, non vi è altro porto che la morte.