Scritta da: Luca Pavanati
Ci ho pensato a tal punto da spremere ogni ricordo fino all'ultima goccia, fino ad oggi che provo a rivivere qualcosa che non c'è. Un po' come se volessi continuare a scrivere con una penna senza inchiostro.
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Ci ho pensato a tal punto da spremere ogni ricordo fino all'ultima goccia, fino ad oggi che provo a rivivere qualcosa che non c'è. Un po' come se volessi continuare a scrivere con una penna senza inchiostro.
La poesia sa districare le parole che restano impigliate nella trama della vita.
La poesia vola con le ali dell'anima.
Il poeta maschera le sue voglie sperando che qualcuno comprenda la sua sofferenza nell'essere consapevole che il suo nobile animo abita il corpo di una bestia. La bestia ha fame, non gusto.
Che poi quella cosa, anche senza un senso, se riesce ad entrarti nel cuore senza passare per il cervello si chiama poesia.
Cercare e trovare, perdere e morire, vivere nuovamente e reagire. È lungo il nostro divenire, come se la vita non dovesse mai finire. Eppure non c'è posto per i mortali, se non in quei pochi gesti sentimentali. Oggi puoi danzare con la poesia, che tra tutte e la più forte arma mia.
Chiedere al poeta di spiegare la sua poesia è come domandare al firmamento la prossima stella cadente.
Poeta ti sbagli: non sono vertigini, è un foglio di carta.
I poeti sono gentili angeli, per disgrazia usano piovere amore, laddove per siccità d'anima, il cuore muore.
Quando scrivo, metto su carta il mio cuore. E il mio cuore non può mica piacere a tutti.