Scritta da: Domy.Mendolia
Voglio essere donna senza l'ingombro della società addosso.
Composta mercoledì 23 agosto 2017
Voglio essere donna senza l'ingombro della società addosso.
Parassitismo: "vivi e lascia vivere, almeno finché gl'altri son sfruttabili".
Quelle persone che affermano di andare contro il sistema non si rendono conto di farne pienamente parte.
La società appare ai miei occhi più triste, chiusa com'è fra egoismi e mestizia; mi chiedo il perché! Forse perché s'è persa l'abitudine di guardare alle altrui necessità, facendo leva sempre più su "diritti di precedenza" e su sterili ed insulse polemiche da bar.
I grandi uomini meritano di essere ricordati per la loro vita, non per la loro morte.
La mafia è una merda che non andrebbe pestata; bensì "raccolta", per affogarci chi la pratica.
Dai il protezionismo ai virus delle masse e riuscirai a riprodurre la loro autodistruzione demenziale con piacievoli spasmi.
Guardati allo specchio, se la maggioranza democratica è una brutta bestia ignorante, i mulini a vento di don Quichotte sono in piena produzione multinazionale.
Se lo sguardo potesse uccidere, la società sarebbe popolata da assassini.
La chiamavano la mafia dei "colletti bianchi", i cui componenti avevano delle regole "non scritte" che dovevano essere rispettate; all'interno di questo mondo parallelo potevano avere e fare di tutto, se erano abbastanza accorti, se avevano abbastanza interessi da gestire. Il loro punto forte è che gli indifesi non potevano cogliere il confine con la legalità perché chi doveva essere preposto a difenderli era passato dall'altra parte, dalla parte dei mafiosi. Ora questa mafia è diventata lo stato perché non esiste più uno stato in quanto tale: esiste un'entità talmente legata ai cartelli bancari e agli interessi di pochi che quelle regole che prima appartenevano ai furbetti del quartierino ora sono adattate al popolo che ignaro, le rispetta e persino le giustifica.