Lo sport ha sempre rappresentato il mio rifugio. Una fortezza in cui dimenticare la mia solitudine. Quando mi alleno, parlo con il mio spirito e riempio il vuoto che mi circonda. Affronto le mie paure, fantastico sulle mie passioni e raggiungo il traguardo di una vita.
Il mio cervello è fatto di due emisferi: la scarpa destra da corsa e quella sinistra.
Il calcio è una pratica che partorisce ogni emozione in conclusione.
Ma chi l'ha detto che una donna non ci capisce di calcio, sicuramente è più critica di un uomo.
Andare in bici fa bene al cervello, all'anima, a tutto il corpo, quando hai il morale basso e le giornate ti sembrano buie e lunghe, quando non hai più speranza, monta in sella e non pensare più a nulla, solo alla strada che sta davanti a te.
La bicicletta ti fa tornare indietro nel tempo, quando eri ragazzo e avevi una diversa visione del mondo che girava intorno a te.
Nel calcio vale quanto ha detto Ivan Lendl rispetto al tennis: se desideri farti un amico, comprati un cane.
Si cambia l'allenatore di una squadra di calcio tre volte l'anno, ma i politici sono sempre gli stessi.
Vi è un solo degno avversario all'altezza di Zlatan Ibrahimovic: Chuck Norris.
Per un corridore il momento più esaltante non è quando si taglia il traguardo da vincitori. È invece quello della decisione, di quando si decide di scattare, di quando si decide di andare avanti e continuare anche se il traguardo è lontano.
Alla Juventus non è permesso parlare di progetto, di costruzione. Deve vincere, la via di mezzo non va bene. Ma qui è passato uno tsunami che ha distrutto una superpotenza.