Scritta da: Staff PensieriParole
Siano tutti immigrati! Abbiamo tutti il sangue dello stesso colore... Noi siamo uno. Preghiamo per la pace a Parigi e in tutto il mondo.
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Siano tutti immigrati! Abbiamo tutti il sangue dello stesso colore... Noi siamo uno. Preghiamo per la pace a Parigi e in tutto il mondo.
Gli Osama Bin Laden sono decine di migliaia, ormai, e non stanno soltanto in Afghanistan o negli altri paesi arabi. Stanno dappertutto, e i più agguerriti stanno proprio in Occidente. Nelle nostre città, nelle nostre strade, nelle nostre università, nei gangli della tecnologia. Quella tecnologia che qualsiasi ottuso può maneggiare. La Crociata è in atto da tempo. E funziona come un orologio svizzero, sostenuta da una fede e da una perfidia paragonabile soltanto alla fede e alla perfidia di Torquemada quando gestiva l'Inquisizione. Infatti trattare con loro è impossibile. Ragionarci, impensabile. Trattarli con indulgenza o tolleranza o speranza, un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso.
Sveglia, gente, sveglia! Intimiditi come siete dalla paura d'andar contro corrente - oppure d'apparire razzisti, (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione) - non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata all'Inverso. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia e dalla cretineria dei Politically Correct, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Voluta e dichiarata da una frangia di quella religione forse, (forse?), comunque una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad, Guerra Santa.
Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. Distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri.
Nella nostra epoca pietrificata è sempre un dono divino imbattersi in una persona che si lasci attraversare dalla sofferenza e dall'amore fin nell'ultima, straziante estremità del proprio essere.
Disprezziamo i ricchi e sogniamo una rendita. Critichiamo i potenti e vorremmo essere al loro posto. Detestiamo i sistemi imposti e ce ne lamentiamo sui loro canali. Condanniamo la violenza e non ci vergogniamo di esporla, mentre l'amore lo celiamo nell'imbarazzo. Desideriamo il piacere e ignoriamo la prospettiva altrui. La coerenza appartiene a questo mondo come l'alcolismo a un astemio. Cin cin a lui!
Quante belle anime restano intrappolate come fantasmi nella morsa del consumismo.
La famiglia è cambiata negli anni. Se penso a mia madre mi pare di parlare di qualcuno che veniva dalla luna. Non ricordo di averla mai vista uscire a cena o andare a teatro. Non parliamo di andare a fare shopping. Stava sempre in casa, a badare al marito, ai suoi tre figli; per noi ha dato tutto, tutto. Certo: i tempi sono cambiati, non possiamo fare paragoni. Ma se certe madri d'oggi, invece di andarsene in palestra con le amiche, stessero un po' più col marito e figli, la loro famiglia non vacillerebbe tanto.
Solo quando tutti gli esseri umani si saranno tolti la maschera, forse, si otterrà un mondo vero.
Dov'è finita la semplicità? Siamo tutti presi da icone, copertine, diete, perfezione, da dimenticare le vere gioie della vita, quelle che non si comprano, perché non saranno mai in vendita.