"E le tue distrazioni?" Rise, ma senza la minima traccia di buonumore. "Faceva parte della bugia, amore mio. Non sono mai riuscito a cancellare... l'agonia. Il mio cuore non batteva da quasi novant'anni, ma stavolta è andata diversamente. Non lo sentivo più, al suo posto c'era un vuoto. Come se ti fossi portata via tutto ciò che avevo dentro."
"Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità... Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All'improvviso, tutto ha preso fuoco: c'era luce, c'era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l'orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso." Desideravo credergli. Ma stava descrivendo la mia vita senza di lui, non il contrario.
"Ti sei davvero lasciata tutto alle spalle, come desideravo? Tutto sommato sarebbe... giusto. Non contesterò la tua decisione. Perciò non temere la mia reazione, ti prego. Dimmi solo se dopo tutto ciò che ti ho fatto puoi ancora amarmi o no. Puoi?", sussurrò. "Ma che razza di domanda scema è questa?" "Ti prego, rispondi. Per favore." Lo guardai cupa, per un istante interminabile. "Ciò che provo per te non cambierà mai. Certo che ti amo... e tu non puoi farci niente!" "Non avevo bisogno di sentire altro".
Il primo che vidi fu Jasper, che quasi non si accorse di me. Aveva occhi soltanto per Alice. Lei lo raggiunse in fretta; non si abbracciarono come tutte le altre coppie presenti. Rimasero a guardarsi l'un l'altra, con un'intensità così intima da costringermi a voltarmi.
Non riuscivo a staccare lo sguardo dal volto di Edward. Lo fissavo e desideravo più di ogni altra cosa che il futuro non arrivasse mai. Che quel momento potesse durare in eterno o, al contrario, che cessasse portandomi con sé.
Riuscivo a vederlo. Ma lui non poteva vedere me. Era proprio Edward, niente allucinazioni stavolta. Mi resi conto che le mie illusioni erano tutte imperfette: nessuna mai gli aveva reso giustizia.
Desideravo perdermi in quella lunga caduta, simile a un volo. Certo, sarebbe stato il gesto più stupido e irresponsabile mai commesso in vita mia. A quel pensiero, sorrisi. Il dolore era già meno intenso, come se il mio corpo sapesse che entro pochi secondi avrei sentito la voce di Edward...