Scritta da: Andrew Ricooked
in Frasi & Aforismi (Vita)
Ho smesso di farmi lunghi e deprimenti film mentali, da adesso in poi solo cortometraggi d'autore.
Composta mercoledì 24 agosto 2011
Ho smesso di farmi lunghi e deprimenti film mentali, da adesso in poi solo cortometraggi d'autore.
Quelli che sognano li riconosci, hanno negli occhi un velo di tristezza. Hanno la malinconia addormentata agli angoli della bocca, hanno l'aria di chi cerca ma non trova. Sognare è faticoso, sognare non è da tutti. È per le persone coraggiose, sognare. Come il mare e l'amore.
A nessuno piace la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia. Così evito un po' di delusioni.
Il concetto di amore è racchiuso completamente in un piccolissimo spazio pulsante. Più precisamente nel cuore di mia mamma e di tutte le altre mamme, che come la mia mi ha amato, e ancora continua ad amarmi incondizionatamente. Un amore impossibile da definire, di una purezza unica, sconfinato e dolcissimo, estremo ed inarrivabile... un amore a cui non importa se sono bianco o nero, magro o grasso, stupido o intelligente... un amore che in cambio non chiede mai niente, che non chiede nemmeno di essere corrisposto. Un amore introvabile altrove, impossibile da riprodurre o sostituire, così perfetto da riuscire a curare tutte le anime disperate e ferite di questo universo.
Cosa farò quando tutte le mie illusioni saranno spazzate via? Me ne costruirò delle altre, ancora più belle e continuerò a vivere il resto della mia vita come se fosse un bellissimo sogno.
Se qualcuno mi svelasse tutto subito, smetterei di essere un uomo! Non ho intenzione di vivere una vita scontata.
È così sbagliato mettere in ogni cosa che faccio una piccola parte di me, del mio cuore? Non riesco a farne a meno, anche se ogni pezzo è via via perso per sempre. Cosa è rimasto ora?
Ho pensato che se uscivo, forse la pioggia avrebbe lavato via un po' di questa tristezza. Ma ogni goccia che colpisce la mia faccia mi deprime.
Certe persone sono così piatte che se provassi a farle rimbalzare sulla superficie dell'acqua, proprio come si fa con alcuni sassi, probabilmente riuscirei ad attraversare l'Atlantico e a raggiungere le coste del Nord America.
Io allora vivrò in pace in una casetta alla periferia di qualcosa, godendomi una tranquillità in cui non dovrò fare il lavoro che comunque anche ora non faccio e cercando, per continuare il mio non fare niente, scuse diversa da quelle con le quali oggi evito il confronto con me stesso. Oppure sarò ricoverato in qualche ospizio per poveri, pago della mia completa sconfitta e confuso fra quei relitti umani che pensavano di essere geniali e invece erano solo mendicanti carichi di sogni; io, insieme alla massa anonima di coloro che non ebbero la forza per vincere e neppure la generosa rinuncia per vincere alla rovescia. Dovunque sia, proverò nostalgia per il principale, il signor Vasques, per questa stanza di Rua dos Douradores. E la monotonia della vita sarà per come il ricordo degli amori che non ebbi, o dei trionfi che non sarebbero mai stati.