Scritta da: Anna Rijtano Mallus
Si piange sempre per qualcosa, si piange sempre per qualcun altro. Difficilmente si piange per se stessi.
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Si piange sempre per qualcosa, si piange sempre per qualcun altro. Difficilmente si piange per se stessi.
Fai tutto ciò che vuoi, ma ricorda di non fare del male al tuo prossimo.
In barba a taluni individui che mi fanno sorridere quando definiscono sbagliati paranoici e addirittura schizofrenici coloro che, per eccessiva sensibilità, sono scrupolosamente attenti ai dettagli. In verità sono soltanto ottusi che rosicano, sono i nientologi pieni di sé, amanti dell'esteriorità ed incapaci della stessa profondità. Se ti definiscono strana non offenderti, non considerarlo un difetto: meglio essere insoliti che stucchevolmente uguali alla massa.
I ricordi provocano dolore? Il segreto è la pazienza. Ogni volta sentirai sempre meno male, sempre meno, fino al punto in cui non sentirai più nulla.
La fobia del voler essere ad ogni costo "qualcuno" è un'angusta prigione che costringe a rimanere definiti, chiusi, limitati e spinge ad essere costruiti ed artefatti. Meglio essere emeriti sconosciuti, essere "nessuno" ma autentici e liberi.
Dovremmo forse mettere le briglie ai nostri pensieri, ai nostri sentimenti? Sì, ma soprattutto alla nostra volontà. Dovremmo caricarla di tutta la nostra forza e determinazione e con passo sicuro indirizzarla verso il sentiero positivo e costruttivo, quello cioè che favorisce la nostra serenità e gioia interiore. Una volta giunti, lasciamo che sia il coraggio a fare il resto.
Ci sono cose alle quali non diamo né valore né importanza senza sapere il perché. Sono insignificanti, giacché ritenute impropriamente "piccole cose". Infatti che cos'è una goccia d'acqua? Sicuramente nulla, ma una dopo l'altra e un'altra ancora, formano mari e oceani sconfinati. Un semplice fiocco di neve è anch'esso niente ma tanti, raggruppati tra di loro, compongono valanghe gigantesche. Così come una labile scintilla può provocare un disastroso incendio. Guardiamo con occhi diversi, pertanto, le "piccole cose". Un istante fugace è un'inezia, ma dall'insieme nascono le ore, i giorni, le stagioni, gli anni, il tempo che scorre inesorabile e scompare nel gorgo immenso dell'eternità. Da irrilevanti, esili frammenti, di minuscoli attimi invisibili è composto il mistero senza fine che da millenni noi chiamiamo vita.
Quando ti dicono che per stare meglio non devi pensare al passato non crederci. Accantonandolo non farai altro che insabbiarlo. Io lo guardo dritto negli occhi, lo trafiggo da parte a parte, lo rimesto, lo riconsidero, lo rivivo, ci sguazzo dentro anche dovesse costarmi dolore poiché, foss'anche stato un completo fallimento, è solo accettandolo come tale che diventa passato; un passato che non farà più male e da cui avrai imparato qualcosa.
Che brutto orco la sensibilità. Uno di quei mali incurabili. Spolpa avidamente il cuore. Corrode ogni fibra. Per l'anima un veleno puro che lento lento uccide.
Le parole più importanti, le più belle, quelle che sentiamo scoppiare dentro... possiamo esprimerle soltanto in silenzio;
nel silenzio del cuore.