Frasi preferite da AnnalisaApple

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Scritta da: Carlotta B.
Nell'infanzia, a mettere in moto il tuo motorino di avviamento dovrebbero essere i tuoi genitori.
Il loro amore equivale alla loro stima.
Al riconoscimento del tuo valore e della tua legittimità nell'occupare un posto in questo mondo.
È come dirti: tu sei degna di vivere e il mondo è contento di averti nelle sue fila.
La loro stima mette in moto la stima di te stessa.
È per questo, che è importante dare amore e quindi stima ai propri figli, più che giocattoli e merendine.
Per questo, è importante insegnare ai propri figli ad affrontare le difficoltà, invece che evitargliele o risolvergliele.
Perché imparando ad affrontarle e risolverle acquistino stima in se stessi.
Per metterli nella condizione di costruire quella stima e quell'amore per se stessi che sarà alla base della loro felicità.
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    Scritta da: Carlotta B.
    È l'esperienza della tua capacità di affrontare da sola le difficoltà, la materia con la quale tu costruisci la stima e l'amore per te stessa, il motore che spinge la tua auto nella pista della vita e ti porta al traguardo.
    Perché solo la tua esperienza, ti può dimostrare che sei in grado di affrontare qualsiasi difficoltà da sola, senza l'aiuto di nessuno.
    Solo così, puoi conquistare la tua sicurezza.
    Devi dimostrare a te stessa che hai le capacità di affrontare da sola le difficoltà.
    Che sei indipendente dagli altri.
    Che sei autonoma.
    Autosufficiente.
    Solo così, puoi avere la capacità di risolvere il problema della tua felicità.
    Smettendo di essere una bambina e diventando una donna.
    La stima e l'amore per te stessa sono infatti caratteristiche della donna adulta.
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      Scritta da: Giorgia
      "Vuoi che me ne vada?"
      "No! Pensavo che te ne saresti andata quando avessi saputo"
      Il pensiero di tutte le volte in cui lui mi ha accennato al fatto che me ne sarei andata una volta che avessi conosciuto i suoi più oscuri segreti mi saetta nella mente... e ora li conosco.
      Dovrei andarmene? Fisso quest'uomo folle che amo. Sì, amo.
      Posso lasciarlo? L'ho fatto una volta, e il dolore ha quasi devastato me e lui. Io lo amo. Lo so, nonostante questa rivelazione.
      "Non lasciarmi" mi sussurra.
      "Oh. Devo gridarlo forte: no! Non me ne andrò!" Urlo ed è catartico. Ecco, l'ho detto. Non me ne andrò.
      "Davvero?" Sgrana gli occhi.
      "Cosa devo fare per farti capire che non scapperò? Cosa posso dire?"
      Lui mi guarda, rivelandomi ancora la sua paura e la sua angoscia.
      Deglutisce.
      "Una cosa che puoi fare c'è."
      "Cosa?" Chiedo.
      "Sposami" sussurra [...]
      "No, Mr Grey, non è un no ma non è neanche un sì. Me lo chiedi solo perché hai paura e non ti fidi di me"
      "No, te lo chiedo perché ho finalmente trovato qualcuno con cui voglio passare il resto della mia vita"
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        Scritta da: superelenuzza5
        Credo che essere adulti sia una cosa difficilissima. È molto peggio degli esami all'università, perché non esiste una preparazione. Nessuno ti dice che un giorno, verso i vent'anni, tutti si aspetteranno che tu sia diversa. Che sia adulta. Con responsabilità come bollette e ipoteche e decisioni da prendere. C'è solo una cosa più difficile dell'essere adulta: essere un'adulta single.
        Lo so che non dovrei dirlo. Ho letto un numero sufficiente di riviste femminili ipocrite per capire che, in quanto donna degli anni novanta, dovrei essere per definizione perfettamente a mio agio con me stessa, del tutto indipendente; autonoma in ogni sfera della vita, compresi i lavori di falegnameria; soddisfatta della mia carriera e mai a corto di soldi; in grado di affrontare qualsiasi critica; sempre contenta di migliorare la mia crescita spirituale.
        Sono tutte stronzate. Negli ultimi sei mesi mi sono sentita come il bambino grasso che nessuno vuole nel gruppo. Oppure, se entravo nel gruppo, gli uomini che incontravo mi facevano venir voglia di correre, il più velocemente possibile, nella direzione opposta. Non dovrebbe essere importante, ma lo è. Perché dall'età di due anni, chiunque sa che giocare da soli è stupido. Non funziona. È noioso.
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