Scritta da: Antonella Coletta
Son così garbata e gentile che a fanculo oltre che mandarti ti ci accompagno lievemente, tanto per serrare porte e cancelli dopo il tuo passaggio.
Composta sabato 12 gennaio 2013
Son così garbata e gentile che a fanculo oltre che mandarti ti ci accompagno lievemente, tanto per serrare porte e cancelli dopo il tuo passaggio.
Bisogna crederci. Non smettere di farlo e rincorrere sogni ed ideali. Bisogna crederci con forza, quasi con dedizione. Il meglio arriverà perché te lo meriti. Che duri solo un secondo, un battito di ciglia, un istante, il meglio, per te, deve ancora venire. Credici!.
Ci sono abbracci importanti. Che restano dentro, che mettono ordine, nel cuore. Che profumano di sapone fresco e lavanda, di buono. Abbracci morbidi che avvolgono. Abbracci veri. Sono quegli abbracci che ti seguono come un passo silenzioso da quando sei al mondo. E che non ti mollano, che non mollano la presa nemmeno quando strattoni. E nei quali correresti a rifugiarti anche da grande. Sono gli abbracci che non ti hanno mai negato l'amore, quelli del perdono, che parlano d'amore, che sanno di ricordi.
Il meraviglioso esiste e lo hai dentro. È ciò che ti porta a credere ancora e sempre. Ciò che ti porta a stiracchiarti di primo mattino e sussurrare, "Vita, vengo a prenderti". Il meraviglioso è l'essenza di lavanda che aleggia per casa, le gocce di pioggia che canticchiano sulla grondaia, il tuo gattino che morbidamente gironzola per la stanza e ti osserva, come a dire "Io non ti perdo no". Meravigliosa è la gente che incontri per strada e senza motivo ti sorride, è un cornetto caldo e la musica che ti accompagna mentre ti vesti. Il meraviglioso è intorno, basta sentirlo.
Di te ho ricordi dolcissimini e meravigliosi. Profumati come i tuoi sorrisi e me ne hai regalati tanti. Come le nostre risate vere ed allegre. Come i tuoi occhi rubati al cielo, e che adesso in quel cielo brillano fortissimo. Di te mi rimane tutto, anche se non sei più qui. E sempre, sempre, basta poco, e torna tutto il dolore. Torna la mancanza. E quanto amavi tu la vita, quanto hai lottato tu per difenderla la tua di vita. Fino all'ultimo mi hai sorriso mentre dentro piangevi. E con te ricorda, e stringila, è volata via la parte più bella di me. Adesso qui resto io, a metà dell'anima, con mille ricordi meravigliosi. I tuoi.
Si può essere felici, e basta poco. Fidati. Bastano un pennello e un tocco di colore, come una zolletta di zucchero da sciogliere lenta in bocca. Basta un sorriso che scenda su di te come miele. Basta respirare, sfiorare, sentire la pelle di chi ami. Sentirne l'odore, addosso e dentro te. Basta sfogliare un libro che hai amato tanto, che ti ha smosso qualcosa di morbido e delizioso dentro. L'odore dei biscotti rende felice, il sorriso sincero di un bimbo, un sassolino gettato in fondo al mare, come una promessa.
Non sei nato per compiacere tutti o piacere al mondo intero. Se a qualcuno non vai giù è solo perché hai personalità, ricordalo. E idee. E cuore che strappi, che doni, che curi. Sei nato per guardarti con orgoglio la sera di fronte allo specchio. Per migliorare ogni giorno "in tuo nome". La reputazione che gli altri hanno di te sulle proprie labbra, lì si ferma. Non intacca il tuo cuore. Non toglie nulla a ciò che sei.
Bisognerebbe tenersi sempre a "debita distanza", soprattutto da un certo tipo di persone. Nuociono gravemente "all'anima altrui".
Comunque è vero. È la storia di ciascuno di noi, impressa a caratteri invisibili sull'anima. È vero che nel momento in cui sei più fragile, ti accorgi di chi non c'è mai stato realmente e di chi, al contrario, per un tuo sorriso sincero, quasi scaravolterebbe il mondo. È vero che cadendo ti rialzi più consapevole e forte. E'vero che alla fine da alcune persone e da certe cose ti distacchi e ti ritrovi più sereno, più felice. Ed è assolutamente vero che di alcuni sorrisi scopri, si non poterne più fare a meno.
La felicità riposa nella serenità di una coscienza pulita.