Scritta da: Barbara Brussa
La donna è il più potente strumento di dolore che Dio abbia dato all'uomo.
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La donna è il più potente strumento di dolore che Dio abbia dato all'uomo.
Ti ho conosciuto realmente
scrutando gli spazi silenziosi
che s'incuneavano tra le note
-a tratti stonate- delle tue parole.
Me ne vado... a cercare almeno l'ombra di un presente, tra la nebbia di un incerto futuro.
Sarebbe poi così bello poter disegnare a matita la nostra vita? Cancellare gli errori e colorare di rosa le sbavature del dolore, sarebbe saggio? Si può assaporare gioia senza mai aver sorseggiato dolore? Un'emozione tracciata a matita lascerebbe impronte nell'anima? No! Arte non è perfezione ma brivido d'emozione; è una nota stonata che si accorda nell'anima; è uno sbaglio che forma esperienza che può diventare saggezza. Vivere è Arte! Cancellarne una parte: scialbo gioire, prematuro morire.
Un cielo ricamato di stelle: custode dei sogni e delle tante promesse d'amore sussurrate.
Ogni nostro "paesaggio" cambia, col mutare dell'animo: un sorriso può illuminare il più cupo degli inverni, ma una lacrima di dolore può spogliare la primavera di ogni profumo e di ogni colore.
Una madre privata del proprio figlio: non vi è paesaggio più spoglio, deprimente e atroce di questo.
La tristezza di un sogno non vissuto, intrappola l'anima in una prigione senza muri; impossibile anche solo aggrapparsi alle pareti dei ricordi...
Talvolta aggrovigliamo così tanto i nostri pensieri, da crearci prigioni dalle quali è difficile evadere.
E poi, basta un soffio di vento a far crollare miseramente a terra
le dorate pareti dell'apparenza; e tutto si svela, nel suo miserabile squallore.
Mi avevano detto che l'amore è incomprensibile e misterioso, ma non avrei mai immaginato quanto, se non fossi scesa all'inferno a constatarlo di persona.