Scritta da: Barbara Brussa
Non cercare mai la mia mano: la troverai sempre racchiusa sulla tua. Invisibile, ma sempre presente.
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Non cercare mai la mia mano: la troverai sempre racchiusa sulla tua. Invisibile, ma sempre presente.
Ci sono vite che chiamano,
che lottano per sopravvivere.
Vite aggrappate
ad un sottile filo di speranza.
Sospese a mezz'aria,
guardano il mondo da una nuvola.
Urlano,
sperando che qualcuno le possa sentire
e le aiuti a tornare quaggiù...
L'amore vive nella libertà.
Il possesso è la negazione dell'amore.
Mi rendo conto che non sento il bisogno di ricorrere a nulla...
Denaro, Potere, Divinità: ai miei occhi, appaiono come vuoti feticci, che proiettano nella mente un'illusoria felicità.
Panacee ingannevoli, presunti rimedi per anestetizzare i tormenti dell'Uomo...
Denaro, Potere, Divinità.
Non credo in nulla di cui sopra.
Le ali della libertà, volando in fondo alla mia anima, pongono la mia fede solo in me stessa, e nelle persone in cui posso vedere il riflesso dei miei più sacri principi.
Non credo in nulla che stia al di sopra di tutto ciò,
poiché, al di sopra, la mia fede non riesce a vedere alcunché.
L'ammirazione e l'invidia sono due sorelle, che si somigliano molto: entrambe sanno riconoscere i meriti e le capacità altrui ma, mentre la prima costruisce, la seconda distrugge.
Due sorelle, che non potranno mai abitare nella medesima casa.
La conoscenza, spesso, ridimensiona le paure.
Temo che chi si crede perfetto abbia una visione molto limitata del proprio essere.
Uno sbaglio non è tale, se non ne si conoscono a priori le conseguenze. Il vero sbaglio, è la reiterazione del "misfatto" con l'aggravante della consapevolezza.
Se nelle vene dell'intimo scorre densa sensibilità, sentiamo appartenerci anche "abiti che non abbiamo mai indossato".
Nell'apparente serenità, spesso si cela una profonda insoddisfazione.