Scritta da: Carlo Peparello
Non giudicherò mai nessuno come "strano". Sarebbe come ammettere di rinunciare a capire chi non comprendo.
Composta lunedì 8 giugno 2009
Non giudicherò mai nessuno come "strano". Sarebbe come ammettere di rinunciare a capire chi non comprendo.
I ricordi ci dicono con sincerità quanta strada abbiamo fatto e come. Se c'è troppa nostalgia allora forse i nuovi ricordi non hanno sostituito i vecchi per intensità.
Se non sei capito può essere colpa degli altri. Se non sei ascoltato è sicuramente colpa tua.
Il presuntuoso è colui che sbandiera i suoi pregi perché nessuno li nota.
Le vere gioie della vita non dobbiamo cercarle ne meritarcele, ma solo ricordare dove le abbiamo messe.
Se ridi sempre potranno dirti che sei scemo ma ridendo ti scordi i motivi per i quali non dovresti ridere.
Agisco pensando un attimo prima di agire. Se agisco male posso dare colpa alla fretta. Se sbagliassi dopo aver riflettuto attentamente me la dovrei prendere con me stesso ma mi voglio troppo bene.
I vizi sono come i brutti ricordi. Fanno male ma ce li teniamo stretti.
Mai affidarsi alle idee altrui per creare qualcosa che ti dia soddisfazione. Creare non è mai stato sinonimo di copiare. Non seguire altre ricette che non nascano dalla tua fantasia.
Siamo attratti da quello che non capiamo, non da quello che è giusto per noi. In questi casi il giusto e sbagliato va a farsi fottere in nome del rischio e della curiosità.