Scritta da: © Dany ©
Se non si è certi di ciò che si è, meglio non cercare di apparire. Indossare maschere che differenziano dal proprio modo di essere, rende ridicoli e privi di personalità.
Composta lunedì 6 agosto 2012
Se non si è certi di ciò che si è, meglio non cercare di apparire. Indossare maschere che differenziano dal proprio modo di essere, rende ridicoli e privi di personalità.
È dai piccoli gesti che si scopre il valore delle persone, tanti sono i pagliacci bravi a donare sorrisi. Io preferisco quelli che fanno piangere, ma che nascondono un grande cuore dietro piccoli gesti.
Parlare di cose tristi, non significa sempre esserlo, magari si ha solo più coraggio rispetto ad altri nel descrivere realtà che spesso vengono nascoste.
Saranno tanti gli occhi pronti a giudicare i tuoi tatuaggi, i tuoi piercing, il tuo abbigliamento. Poveretti, che pena che fanno, non hanno ancora capito che l'apparire non ha nulla a che vedere con l'essere.
Alla ricerca di una soluzione ai pensieri che si fanno strada nella mente. Mi chiudo in un angolo cercando un rimedio a problemi creati da chi non ha rispetto per la dignità umana. Prego affinché la loro rovina arrivi prima della mia.
Vado sempre alla ricerca di occhi per cercare di carpire i segreti delle loro anime.
Guardare intensamente gli occhi di chi parla, risparmia la fatica di ascoltarne le parole.
Non credo mai alle persone che dichiarano felicità assoluta. Non si è mai felici completamente, manca sempre qualcosa, e anche se ci fosse un po' di tutto non basterebbe mai.
Le persone di per sé, non nascono egoiste. Purtroppo è la vita a farle diventare tali. I problemi assillano ogni essere, fino a portarlo a non vedere al di là dei suoi guai.
Le parole che sento vere, pure, senza freni, sono quelle pronunciate nei momenti di sconforto, rabbia, tristezza,
si incollano addosso come una seconda pelle, sono quelle il più delle volte non avremmo voluto sentire.