Scritta da: Antonio Pellegrino
in Frasi & Aforismi (Amore)
Mi basta poco per innamorarmi, solo guardare uno sguardo sincero, il cervello mente e compone belle parole, lo sguardo tace e provoca emozioni.
Composta domenica 19 febbraio 2012
Mi basta poco per innamorarmi, solo guardare uno sguardo sincero, il cervello mente e compone belle parole, lo sguardo tace e provoca emozioni.
Ho lottato contro il dominio bianco e contro il dominio nero.
Ho coltivato l'ideale di una società libera e democratica nella quale tutti possano vivere uniti in armonia, con uguali possibilità.
Questo è un ideale per il quale spero di vivere e che spero di ottenere. Ma, se necessario, è un ideale per il quale sono pronto a morire.
Io sarò tuo, o ti sarà permesso di ferirmi così profondamente, di ferirmi nel più intimo... così che, benché da te separato, tuttavia sarò tuo.
La mia malinconia è l'amante più fedele che io abbia conosciuto: che meraviglia allora che io torni ad amarla?
Mi fan sorridere le agende perché son piene di tutti i tuoi buoni propositi andati all'inferno.
Ci vuole pochissimo ad innamorarsi -un giorno di vento forte o di vaga solitudine, di sole o di inopinata pioggia, un niente insomma- ma dopo ce ne vuole di tempo per arginare l'ondata! E non è detto che ci si riesca. Si smorza, ma rimane là. Non illuderti. Fa parte di te, delle tue gioie e dei tuoi pianti, delle tue battaglie vinte e di quelle che perderai.
Forse c'è qualcosa di peggio dei sogni svaniti: la non voglia di sognare ancora.
Un'amica è in grado di capire tutto: la profondità fino a cui riuscivo a calarmi, la portata della mia solitudine, quello che cercavo di realizzare da sola...
Come mai succede spesso che delle persone amiche riescano a intuire da alcuni impercettibili segni, diverse cose che sarebbero dovute restare nascoste? Quando, e come, le hanno sapute, visto che nessuno ha fatto nulla perché le sapessero?
È un dubbio che mi ha sempre assalito più volte nel corso della mia vita.
È una sensazione simile a quella di chi, in una casa dove salta la corrente, va avanti dritto e senza esitazioni lungo il corridoio buio diretto all'interruttore generale. Oppure di chi avendo fatto cadere una cartolina dietro la scrivania, cerca di avvicinarla usando una riga. Sebbene si conosca l'oggetto, lo si possa toccare con mano e ci si muova in modo normale, per qualche ragione non lo si può vedere chiaramente. È la stessa sensazione frustrante e precisa.
No, la colpa è della notte.
In una notte con un'aria così pulita, le persone finiscono col raccontarsi. Senza accorgersene, aprono il proprio cuore e, rivolte a chi gli sta accanto, cominciano a parlare come se stessero confessandosi con delle stelle che splendono nello spazio.