Scritta da: © Dany ©
Giorni su giorni, sembrava dovesse essere riposo, ma non si finisce mai di lottare.
Composta giovedì 16 agosto 2012
Giorni su giorni, sembrava dovesse essere riposo, ma non si finisce mai di lottare.
Mi dicono di essere felice perché io un lavoro ce l'ho, ma non dovrei anche avere una vita oltre quello?
Andare via sarebbe una soluzione se poi non si dovesse pure tornare.
Entro ed esco dal mio corpo di continuo. Massimizzo le mie giornate cercando di mangiarmi la vita, la sera crollo, mi rendo conto che è lei che sta cibandosi di me.
Non facciamo o diciamo cose che in assoluto si rivelano perfette, indiscutibili. Se ci rendessimo conto del fatto che siamo umani, se ci ricordassimo che l'imperfezione è stata preceduta da tantissime cose anche se imperfette fatte col cuore, forse, vivremmo pensando meno gli attimi che non vorremmo vivere e poseremo la nostra attenzione su ciò che vivremo.
Quando il silenzio chiederà di essere ascoltato, l'unica cosa che avrà parole mute, saranno gli occhi.
Le parole che sento vere, pure, senza freni, sono quelle pronunciate nei momenti di sconforto, rabbia, tristezza,
si incollano addosso come una seconda pelle, sono quelle il più delle volte non avremmo voluto sentire.
Col tempo luci sbiadite ricorderanno occhi che hanno incrociato il nostro cammino. Vecchie foto ne conserveranno i ricordi, gli sguardi ritratti faranno riemergere nella mente i sentimenti di quei momenti.
Ci sono stelle che smettono di splendere anche nelle notti di piena estate, quando il cielo dovrebbe essere limpido e loro essere in grado di dare il massimo splendore. Si spengono e cadono. Chissà se poi saranno più capaci di esaudire desideri?
Le persone di per sé, non nascono egoiste. Purtroppo è la vita a farle diventare tali. I problemi assillano ogni essere, fino a portarlo a non vedere al di là dei suoi guai.