Scritta da: Edoardo Grimoldi
L'uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione "sine qua non" di piccole e intermittenti felicità.
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L'uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione "sine qua non" di piccole e intermittenti felicità.
Le ultime parole famose vanno bene per quegli idioti che non hanno detto abbastanza in vita.
Damose da fa e volemose bene! Semo romani.
Il successo è più dolce nel pensiero di chi non lo raggiunge mai.
La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime... Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo.
Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in TV che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti.
I magistrati sono gli ultimi a sapere, un po' come i cornuti.
L'arte e la rivolta non moriranno che con l'ultimo uomo.
Se Hitler fosse vivo e vedesse tutti i programmi tv cupi e noiosi sulla Shoah e sentisse tutti i pianti e i lamenti degli ebrei sarebbe felice. L'unica cosa con la quale possiamo umiliare i gerarchi nazisti, che sono ancora vivi in Sudamerica, e farli imbestialire, è mostrar loro che siamo vivi, che non ci hanno distrutti, che il nostro umorismo non è stato cancellato dalle loro barbarie.
Il ballo è una manifestazione verticale di un desiderio orizzontale.