Scritta da: Erika Mancini
in Frasi & Aforismi (Anima)
Desiderava farsi leggere la pelle e la sua pelle era sempre incollata all'anima.
Composta giovedì 16 aprile 2015
Desiderava farsi leggere la pelle e la sua pelle era sempre incollata all'anima.
Se per un attimo non vedo la strada, chiudo gli occhi e mi lascio attraversare dalla tempesta. Non domino sensazioni e pensieri, li lascio fluire, sono respiro e forza per mente ed anima.
Contengo con dignità la mia tempesta.
La mia anima, il mare dove calma e tempesta convivono, si scontrano, dove non mancano carezze nonostante imperversi la bufera, dove posso prenderti per non lasciarti andare più.
Le mie labbra sono irriverenti, vorrebbero sempre aderire alla tua pelle.
Sono stanca di essere sempre quella forte, che tesse la tela e ricuce gli strappi, che sta sempre attenta a rispettare i bisogni altrui e spesso dimentica i propri, Quella che resta sempre e comunque. Io ci sono, ma non sono indistruttibile, ho bisogno di essere "il bisogno", ho bisogno di essere sorpresa anche con la più piccola ed all'apparenza insignificante emozione.
Non voglio "silenzio complice", voglio lotta di parole e di azioni, dove spesso la tristezza è l'indifferenza di vedere e non cambiare le cose. Nelle difficoltà, non si passa oltre, si vive "attraverso" pelle ed ossa e l'anima si logora in quel silenzio che avvolge, ma non scalda. Voglio sperare e costruire ogni giorno una rinascita che non faccia crollare il rispetto per la persona, la dignità, una rinascita che non rubi alla persona la vita.
Solo il "sentire" era capace di corrompere la sua anima.
Dico no alla monotonia, mi vesto di bianchi, neri, colori, mille sfumature, ma sempre anima.
Mi basta poco, ma deve arrivare dentro, come il respiro, fino all'anima.