Scritta da: Erika Mancini
Sono io la sbagliata e questo mio essere sbagliata ti ha dato diritto di essere te stesso.
Composta venerdì 26 giugno 2015
Sono io la sbagliata e questo mio essere sbagliata ti ha dato diritto di essere te stesso.
Desidero bere te, fino all'ultima goccia, mai sazia del tuo sapore intriso di quel profumo dolce ed inebriante che porta il tuo nome.
Mi sembra di sentirti quando entro in contatto con la terra e lo sguardo si perde nel vuoto, un vuoto colmo della tua presenza perché sei ovunque in me, entri come respiro, arrivi ad inebriare il cuore, in Noi terra e cielo si toccano e l'orizzonte non ha confini.
Sono silenzio, battiti, brividi, pura follia. Io "sento", nell'attimo di un respiro, dalla pelle al cuore.
Cammina sulla pelle e sottovoce lo senti arrivare fino al cuore, ti prende, ti incanta, questo sogno fatto di semplice poesia.
Il silenzio sussurra il profumo dell'anima.
Siamo giusti, sbagliati o semplicemente preziose anime uniche che si incontrano, si sentono, si scelgono e si vivono per quanto tempo è necessario a disegnare sulla propria strada meraviglie. Attraversiamo la luce e l'abisso, ma in noi possiamo sempre trovare, in silenzio, l'amore per ogni nuovo inizio.
Mi arrendo al sole anche se, per adesso, è al di là. E mi trovo piccola, raccolta, ma a testa alta, a recuperare forze, a respirare raggi che sono inizio di nuova luce, la luce che in ogni istante rinasce da dentro e non intende ragione che il cuore.
Aveva occhi che rivelano i segreti, la trasparenza dentro l'abisso in cui perdersi per ritrovarsi.
Il silenzio complice, quel sentirsi dove la ragione tace e sguardi, bocche, mani sono l'incipit di un'idillio che affonda nell'anima.