Scritta da: Fabio Privitera
Alle volte la solitudine è gremita di persone: un vero cocktail party nella testa.
Composta domenica 6 dicembre 2015
Alle volte la solitudine è gremita di persone: un vero cocktail party nella testa.
L'amore non va definito ma neanche frainteso, poiché, se è vero che esistono molti modi per manifestare il proprio amore, non è vero che tutti i modi siano mossi dall'amore, né che si debba accettarne uno che non ci fa stare bene con noi stessi.
Una fiamma che ci brucia un istante può lasciarci un'ustione ben più duratura.
Un amore improbabile si spegne in una speranza che muore, e da quel giorno, finalmente, rinasci.
A furia di cambiar faccia e modi ci si consuma l'anima.
Degli altri potrai anche farne a meno, ma ricorda che senza di te non sei nessuno.
Vorrei leggere in altri occhi quelle parole che ho nascosto nel cuore, di cui ho smarrito la traccia e la chiave da tempo, ma che in quei gli occhi, un giorno, io spero di ritrovare, d'improvviso.
Non so se mai riuscirò a guadagnarmi da vivere facendo lo scrittore. Ciò che so, di cui sono sicuro, e a cui do importanza, è che mi guadagno la vita scrivendo.
Continueremo a smarrirci negli altri, e loro a smarrirsi in noi, fintantoché non saremo diventati abbastanza maturi e abili da trovare sempre, e da soli, la via che ci riporta in noi.
Non è folle perdersi in qualcosa o in qualcuno, è follia farlo pensando che non ci potrà essere alcun danno. Per questo l'acerbo si crogiola nel rimpianto e nel disincanto, il maturo ne trae invece nutrimento e consapevolezza.