Le migliori frasi inserite da 0kiika0

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Scritta da: 0kiika0
"Oh, ecco un Cicerone - dice Candido - io credo che vostr'eccellenza non lascerà punto di leggere cotesto grand'uomo". "Io non lo leggo mai - risponde il Veneziano - che m'importa ch'egli abbia difeso la causa di Rabirio o di Cluenzio? Ne ho d'avanzo dè processi da giudicare; mi sarei adattato a leggere le sue opere filosofiche, ma quando mi son accorto che ei dubitava di tutto, ho concluso che io ne sapeva quanto lui, e che non avevo bisogno d'alcuno per essere ignorante".
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    Scritta da: 0kiika0
    "Ma a qual fine questo mondo è stato dunque formato?" ripiglia Candido. "Per farci arrabbiare" risponde Martino. "Credete voi - dice Candido - che gli uomini si siano sempre, vicendevolmente straziati, come lo fanno al presente? Ch'essi siano sempre stati bugiardi, furbi, perfidi, ingrati, assassini, pieni di debolezze, ladri, vili, invidiosi, ingordi, ubriaconi, avari, ambiziosi, sanguinari, calunniatori, discoli, fanatici, ipocriti e pazzi?".
    "Credete voi - dice Martino - che gli sparvieri abbiano sempre mangiato degli uccelli quando ne han trovati?".
    "Sì, senza dubbio" dice Candido. "Ebbene - soggiunge Martino - se gli sparvieri han sempre avuto il medesimo carattere, perché volete voi che gli uomini abbiano cambiato il loro?"
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      Scritta da: 0kiika0
      L'uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell'abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d'erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d'un vascello, l'incendio d'una casa, la perdita d'una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un'altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v'è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile...
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        Scritta da: 0kiika0
        Se dicessi che sciocchi, che in nulla sapïenti fur gli uomini antichi, non diresti menzogna: ché cantici per conviti, per feste e per cene ritrovar, pei sonori sollazzi della vita; e nessuno trovò come i tristi cordogli degli uomini con la musa e i multìsoni canti mitigare potesse; e di qui, stragi e orrende sventure devastano le magioni. Eppur, questo sarebbe gran vantaggio, i mortali coi cantici risanare. Ma dove son lauti banchetti, levare le voci perché, se il piacer della mensa procura, nell'ora fuggevole, da se stesso, delizia ai mortali?
        dal libro "Medea" di Euripide
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          Scritta da: 0kiika0
          Fuggi, mio caro bene; tutto è scoperto. Un'inclinazione innocente che la natura autorizza, e che non ferisce in niente la società, è un delitto agli occhi degli uomini creduli e crudeli. [...] Fuggi, o troppo caro amante! Poni in sicurezza quei giorni che non puoi più passare presso me. Ecco il fine di quei tempi felici, in cui la nostra reciproca tenerezza...
          Ah misera Zenoide, che hai tu fatto al cielo, per meritare un trattamento sì rigoroso? Io mi perdo: ricordati sempre della tua cara Zenoide. Caro bene, tu vivrai eternamente nel mio cuore: no, tu non hai compreso mai quanto io t'amassi... Possa tu ricevere, sulle mie labbra ardenti, il mio ultimo addio, e l'ultimo mio sospiro! Io mi sento vicina a raggiungere il padre infelice: la luce del giorno ora mi è in orrore; essa non illumina che misfatti.
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