Scritta da: Franco Paolucci
Per ogni creatura vivente il problema è da sempre: dedicare la propria esistenza alla propria conservazione fine a se stessa, o per un fine più alto? Gesù, rivolto alla stirpe umana, già dotata di sufficiente consapevolezza, indicò una via e una meta, raggiungibile mediante la conservazione individuale di una sorta di purezza primigenia, da accoppiare al mantenimento cosciente dello stupendo fenomeno della vita, di cui va riconosciuta l'universalità. Siamo perciò tutti singolarmente molto preziosi come fautori di una marcia globale umana, durante la quale si perfezionano i singoli e l'insieme, quali elementi certi, atti a garantire a se stessi e ai posteri le metamorfosi idonee con cui perpetuare la vita.
Composta domenica 1 maggio 2016