Scritta da: Gianni Marcantoni
Ho mal di testa e di universo.
dal libro "Il poeta è un fingitore" di Antonio Tabucchi
Ho mal di testa e di universo.
Tutto qui in basso è simbolo e ombra. Siamo convinti di vivere e siamo morti; crediamo di essere morti e stiamo vivendo.
Credo che se io fossi un altro oggi sarebbe per me una giornata felice, perché la avvertirei senza pensarci.
Sei solo. Non lo sa nessuno. Taci e fingi.
Comportati male, verrai scusato. Comportati bene, verrai calpestato.
Per trovare noi stessi dobbiamo cercare nell'universo delle probabilità.
È la paura del vuoto a spingerci verso l'altro, il bisogno di sentirsi addosso la vita, ma solo chi non ama è il miglior amante della verità.
Generalmente, con il peggiorare dell'età, mi lascio sconfiggere dalle battaglie estenuanti della vita, ma l'unica arma a cui non rinuncio è la parola, e la parola è sempre libertà.
A volte si arriva ad un punto in cui bisogna dare una svolta. Quando le situazioni troppo stabili finiscono per venirci contro, per toglierci il respiro e anche il coraggio di continuare a vivere come si deve.
La solitudine è un vuoto in espansione in mezzo all'infinità sconosciuta dello spazio.