Scritta da: martafree
A volte pensi di dover gettare "qualcosa" solo perché la guardi da un'angolazione sbagliata, in fretta, con poca luce.
Composta venerdì 18 maggio 2012
A volte pensi di dover gettare "qualcosa" solo perché la guardi da un'angolazione sbagliata, in fretta, con poca luce.
Chi non ha mai conosciuto la solitudine non sa cosa si è perso di se stesso.
Quando vuoi bene a qualcuno, riesci a metterti da parte. Perché? Perché non ha senso star bene a metà!
Certi incontri ti aiutano a capire quanto in fretta sai di poter dimenticare.
Ogni fine presuppone un inizio. Di conseguenza, questo è solo vuoto.
Chi lascia finge di stare male, ma dopo pochi giorni recupera il sorriso, il suo cuore si libera da un peso enorme e ricomincia a vivere con tutta la spensieratezza possibile.
Chi invece ne paga le conseguenze è sempre e solamente chi subisce l'abbandono, e continua a vivere nella speranza che possa recuperare l'amore dell'altro. Bisogna invece trovare la forza di andare avanti e pensare che non vale la pena soffrire per chi non ha compreso, apprezzato e protetto il nostro amore, trattandolo come fosse "cosa da poco", un superfluo di cui poter fare a meno, o addirittura una soffocante nebbia grigia dalla quale fuggire.
Ogni amore finito ci lascia dentro ricordi ed esperienza e ci arricchisce nonostante la sua fine possa farci stare male. Lasciamolo dunque andare via, senza odio né rancore e guardiamo al futuro, perché con la giusta predisposizione d'animo arriverà un sole ben più luminoso a colpire i nostri occhi.
Non so dove è il mio per sempre.
Chi è?
Se non sei tu chi può essere?
Forse ho perso la capacità di amare.
Sono destinata a restare legata a un ricordo o per me c'è un'opportunità?
Dove è il mio per sempre?
Non porta alcun vantaggio dire a una persona una cosa che non sente come sua e che non può capire.
Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella danzante.
Un fiume fangoso è l'uomo. Bisogna essere un mare per poter accogliere un tal fiume senza divenire impuro.