Scritta da: Cuore Matto73
Lavarsi la coscienza non vuol dire metterla in lavatrice.
Composta sabato 11 maggio 2013
Lavarsi la coscienza non vuol dire metterla in lavatrice.
Quando il silenzio fa da padrone, ogni parola altrui è inutile.
Ho temuto il giudizio degli altri solo quando gli altri erano quelli che mi hanno messo al mondo.
Sotto ad una gonna lunga c'è la stessa cosa che c'è sotto ad una mini gonna, la differenza è che una si vede ed una no.
Avrei voglia di fare qualcosa anche per me ogni tanto, ma non mi resta il tempo.
Ci rimani male, cerchi di farti scivolare addosso ogni cosa invece resta sulle spalle e pesa, pesa molto pensare che hai ci creduto ancora e non pensavi mai che le persone che dicevano di volerti bene ti dimostrassero il contrario, e provi a passarci sopra in ogni modo ma niente, è un'amaro troppo forte da buttar giù e stringe in gola come un cappio.
Ci sono vuoti incolmabili, e sono quelli che solo chi ami può riempire.
Poi capita di avere addosso una grande tristezza senza un valido motivo, vorresti chiedere aiuto ma manca anche la voglia di parlare, o forse non vuoi per non far preoccupare chi ami, perché in fondo non ha senso parlare di ciò che non esiste, perché è una tristezza che dovrebbe esistere, perché neanche tu sai da quale fonte arrivi, e rimani lì, fermo e continui a pensare che dovresti sorridere, ma c'è una porta chiusa che non riesci ad aprire, e l'unica cosa che passa per la testa è il solito "passerà"
Il rispetto? Se me lo porti te lo porto, altrimenti, ti fotto.
Ogni cosa passata è un pezzo in più nel cassetto dei ricordi, diventa sempre più colmo di ciò che è stata la vita, è difficile dimenticare ciò che siamo stati e soprattutto evitare di pensarci.