Quel che se ne va, non sempre ha terminato il suo compito nella nostra vita, talvolta siamo stati proprio noi ad indurla sull'uscio della porta chiudendola a chiave, inconsapevolmente distratti, da quel che si faceva.
Bisogna benedirli sempre, questi piccoli gioielli donati dal cielo chiamati figli, poiché hanno questo potere, naturale e speciale, quando sconfortato tra i mille incolori fallimenti, cali il sipario sul palcoscenico della vita, loro puntualmente lo rialzano colorando quei momenti di speranza cinto di forza, a restituire vita negli obiettivi da realizzare con coraggio e costanza.
Una vera donna accetta con serenità i segni del passato che ha vissuto, in quelle rughe che disegnano il viso, quando parlano di esperienze, trasmesse dalla vita.
L'orologio del cuore è senza tempo, fra le pareti dell'amore, ma segna l'intensità della passione ad ogni tic tac che avanzano in quell'empatia che legano i nostri destini nella vita insieme in un continuo evolversi.
A volte, dopo tanta nebbia nella mente, si scopre altra confusione nel caos dell'anima!
Il dispiacere alligna in quelle lacrime che il cuore crea per l'impotenza di essere inetto, dinnanzi a tanta sofferenza.
Anche la bellezza dell'anima può sbiadirsi, se sporcata dal fango dei rancori.
A volte le persone si asseriscono per quello che sono, ma talvolta siamo noi a vederli con occhi sbagliati.
Aver successo vuol dire arrivare dopo molte mille cadute, senza lamentarsi mai.
Non come appaio agli altri importa,
ma come appaio ai miei occhi conta.