Scritta da: Sara Garmata Brillanti
Acconsento con tacito dissenso a quello che tu chiami senso.
Composta giovedì 20 marzo 2014
Acconsento con tacito dissenso a quello che tu chiami senso.
Molto spesso bisogna saper fare buon viso a cattivo gioco, ma sapeste quante lacrime si ingoiano.
Quando fatica ci vuole nel vivere questa vita. Quante cose si vivono e, a volte, nemmeno ti piacciono. Ma quando ritorno a casa la sera, trovo il mio mondo e la dolcezza della sera, della mia casa e mi coccolo tra le mie cose.
Chi vede nell'altro un nemico, contempla l'immagine deformata di se stesso.
Niente retrocede come il progresso.
Ci sono cose. Piccole cose che non dimenticherò, che sono niente e invece restano più forti di tutto.
Io non la amavo perché perfetta, io amavo il suo modo di dimostrarmi quanto non lo fosse.
Prima nei tuoi occhi vedevo le stelle... ora ogni notte guardo le stelle per ricordare i tuoi occhi.
Sentii con una certa esattezza che quell'altalenare tra ragione e follia era l'unico modo possibile di essere.
Il problema non è se gli animali possono ragionare, ma è: possono soffrire? Certo, essi soffrono come noi.