Scritta da: Luisa Marcangeli
Che lo vogliamo o no, siamo tutti psicoanalisti, amanti dei misteri del cuore e della mutanda, palombari degli orrori. Guai allo spirito dagli abissi chiari!
dal libro "Sillogismi dell'amarezza" di Émile Michel Cioran
Che lo vogliamo o no, siamo tutti psicoanalisti, amanti dei misteri del cuore e della mutanda, palombari degli orrori. Guai allo spirito dagli abissi chiari!
Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell'angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l'età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell'Abisso. – E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.
Soltanto il paradiso o il mare potrebbero farmi rinunciare alla musica.
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che lo hanno capito, e gli altri.
Vivere immediatamente l'eternità significa vivere giorno per giorno.
Per alcuni la felicità è una sensazione così insolita che appena la provano, si allarmano e s'interrogano su questo nuovo stato; nulla di simile nel loro passato: è la prima volta che si avventurano fuori della sicurezza del peggio.
Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito per metà.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
Un poeta che legge i suoi versi in pubblico può avere altre abitudini infami.
Io di patate ne ho viste tante, gustose, fragranti. Non ce la faccio a stare senza. Ma nessuna è come questa. Fidati di uno che le ha provate tutte.