Scritta da: Maresa Schembri
Nec saevo sis casta metu, sed mente fideli.
Non essere casta per timore della pena, ma per lealtà d'animo.
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Nec saevo sis casta metu, sed mente fideli.
Non essere casta per timore della pena, ma per lealtà d'animo.
Gli uomini sono miseri per necessità, e risoluti di credersi miseri per accidente.
Ubbidisci al comando della tua coscienza, rispetta sopra tutto la tua dignità, madre: sii forte, resisti lontana, nella vita, lavorando, lottando. Consèrvati da lontano a noi; sapremo valutare il tuo strazio d'oggi: risparmiaci lo spettacolo della tua lenta disfatta qui, di questa agonia che senti inevitabile.
Quando ti guardo, ho la sensazione che tu ti stia trasformando nell'eterno tema dei miei quadri.
I personaggi del mio romanzo sono le mie proprie possibilità che non si sono realizzate. Per questo voglio bene a tutti allo stesso modo e tutti allo stesso modo mi spaventano: ciscuno di essi ha superato un confine che io ho solo aggirato.
I soli libri che riconosco come miei sono quelli che devo ancora scrivere.
La diversità è la base su cui si costruisce la vera uguaglianza.
[...] Giacché per la donna proprio nell'amore è racchiusa la resurrezione e la salvezza da ogni perdizione, e anzi non c'è resurrezione possibile senza di esso.
L'amore! Ma l'amore è tutto, è un diamante, è il tesoro di una fanciulla! Per meritare questo amore c'è chi è pronto a buttar via l'anima, ad affrontare la morte.
L'uomo preferisce sempre ricordare il proprio dolore piuttosto che la felicità.