Scritta da: Maresa Schembri
Idolatria è scambiare il mezzo per il fine.
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Idolatria è scambiare il mezzo per il fine.
È vitale fare un uso responsabile delle parole, ed è urgente condannarne l'abuso come crimine.
Questa prospettiva è sempre più lontana dal nostro mondo in cui nessuno è più chiamato a rispondere delle proprie parole, nel flusso indistinto di catarro verbale che domina il nostro spazio comunicativo.
L'Occidente è davvero incorreggibile, non ha capito una cosa fondamentale, e cioè che il problema ebraico non è un problema degli ebrei, ma dell'umanità con se stessa.
È giunta l'ora di proclamare che c'è un solo modo di vivere in pace su questa Terra: da straniero fra gli stranieri!
L'idolatria non è altro che la forma culturale della tirannia.
Un uomo che si rispetti non ha mai una patria. Una patria è una colla.
L'uomo che trova dolce la sua terra non è che un tenero principiante; colui per il quale ogni terra è come la propria è già un uomo forte; ma solo è perfetto colui per il quale tutto il mondo non è che un Paese straniero.
Ogni uomo è un abisso: gira la testa se vi si guarda dentro.
La speranza è buona come prima colazione, ma è una pessima cena.
Tutta la mia educazione tende a persuadermi che il mondo della nostra presente coscienza è solo uno fra i tanti mondi di coscienza esistenti.