Scritta da: Marianna Mansueto
Dai loro frutti li riconoscerete.
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Dai loro frutti li riconoscerete.
Anche se entrambi sappiamo che il nostro amato non farà mai nulla per entrare nella nostra vita, non possiamo cancellare quel piccolo qualcosa in noi che continua a sperare invano.
Non avrebbe mai pensato che un simile impulso potesse coglierlo. Più volte, durante la battagla, sentì il sangue ribollirgli nelle vene e il desiderio di gettarsi nella zuffa travolto da un inspiegabile entusiasmo per quella disperata resistenza, per quel valore sovrumano che vedeva risplendere nelle magnifiche schiere che seguivano compatte i cimieri ondeggianti di Re Leonidas.
Il destino verrà a reclamarmi.
La scacchiera di Jorge. Il modo in cui me la tese. Un modo che è solo suo. Non conosco nessuno che riesca a imporsi così. Un imporsi cui per nulla al mondo vorrei sottrarmi. Con le sue mosse che ti mettono con le spalle al muro quando si gioca a scacchi. Che cosa voleva riparare?
Ma soprattutto è giusto dire: voleva riparare qualcosa? Non ha detto: "Mi hai frainteso a proposito di Estefania". Ha detto: "Pensavo allora che potessimo parlare di tutto quello che ci passava per la mente. Ci eravamo sempre comportati così, non ti ricordi più?".
Dopo quelle parole per pochi secondi, pochi secondi appena, ho pensato che avremmo potuto ritrovarci.
È stata una sensazione ricca di calore, meravigliosa. Ma si è estinta ben presto. Il suo naso enorme, le borse sotto gli occhi, i denti anneriti.
Un tempo quel volto era stato dentro di me, una parte di me. Adesso rimaneva al di fuori, più estraneo del volto di un estraneo che non fosse mai stato dentro di me.
È stata una tale lacerazione nel mio petto, una tale lacerazione.
Dio, che cosa cretina e presuntuosa, pensare che tu potessi provare ancora dei sentimenti per me.
- Un bacio, è la tua idea di punizione?
- Sì. Perché è un bacio privo d'amore.
Se non facessi così non riuscirei mai a separarmi da te.
È incomprensibile per me come tu possa avere un tale orgoglio, ma essere totalmente priva di autostima.
Nel sogno dunque l'uomo si rivela interamente a se stesso nella sua nudità e miseria originarie. Una volta sospeso l'esercizio della sua volontà, egli diviene lo strumento di tutte le passioni contro cui, nello stato vigile, ci difendono la coscienza, il senso dell'onore, la paura.