Scritta da: Marianna Mansueto
in Frasi & Aforismi (Libri)
Zero deve essersi distaccato da quei sentimenti di allora.
dal libro "Vampire Knight" di Matsuri Hino
Zero deve essersi distaccato da quei sentimenti di allora.
Sono una stupida... lui non mi vuole, eppure... non voglio che si faccia un'idea sbagliata.
Con dei trucchetti sporchi... hai portato Takuma... via da me.
Il battito del suo cuore... è... incredibile. Le sue pulsazioni sono diventate così irregolari... a sentirle, comincia a battere il cuore persino a me.
Riko, per dirla tutta, è un po' bruttina, però... Però per me è l'unica ragazza che esista al mondo... e proprio perché mi piace davvero... non sono riuscito a dichiararmi.
Neri sono i capelli del mio vero amore,
i suoi occhi stupendamente belli,
calde le sue labbra e forti le mai,
io amo la terra su cui posa il piede.
Che disastro, i ricordi. Non bisogna pensare a certe cose, a quelle che ci stanno a cuore, o piuttosto bisogna pensarci, perché altrimenti si rischia di ritrovarle, nella memoria, a poco a poco. Cioè bisogna pensarci per un po', giusto un po', tutti i giorni e parecchie volte al giorno, fino a che non le ricopra un inesorabile strato di melma.
Intendo esaminare qui i ricordi di esperienze estreme, di offese subite o inflitte. In questo caso sono all'opera tutti o quasi i fattori che possono obliterare o deformare la registrazione mnemonica: il ricordo di un trauma, patito o inflitto, è esso stesso traumatico, perché richiamarlo duole o almeno disturba: chi è stato ferito tende a rimuovere il ricordo per non rinnovare il dolore; chi ha ferito ricaccia il ricordo nel profondo, per liberarsene, per alleggerire il suo senso di colpa.
Qui, come in altri fenomeni, ci troviamo davanti a una paradossale analogia tra vittima e oppressore, e ci preme essere chiari: i due sono nella stessa trappola, ma è l'oppressore, e solo lui, che l'ha approntata e l'ha fatta scattare, e se soffre, è giusto che ne soffra; ed è iniquo che ne soffra la vittima, come invece ne soffre, anche a distanza di decenni. Ancora una volta si deve constatare, con lutto, che l'offesa è insanabile: si protrae nel tempo, e le Erinni, a cui bisogna pur credere, non travagliano solo il tormentatore (se pure lo travagliano, aiutate o no dalla punizione umana) ma perpetuano l'opera di questo negando la pace al tormentato.
Il più elegante assassino della storia, questo è l'amore.
Per salvarti, potrei inginocchiarmi di fronte ad altri, o diventare lo schiavo di qualcuno. Anche se devo diventare il re della distruzione, e radere al suolo l'Universo, lo farò senza rimorsi. Persino il sangue... di tutte le creature viventi raccolto insieme, non vale una sola goccia del tuo.