È bene non crederci davvero ai sogni, sono solo una condensa di significati e residui, paure e desideri, immagini ed attese. Come può esserci dentro a tutto questo astratto una verità cui credere?
Io ho la testa vuota per farci entrare sempre più cose, faccio cambio di stagione e lascio spazio per arricchirmi, mi chiedo sempre come facciano coloro i quali ce l'hanno piena zeppe di costruzioni artefatte e convinzioni superbe!
Ho lottato con le unghie per riconquistare ciò che amavo finché non mi ha bacchettato la maturità, percosso l'esperienza e battuto la realtà.
Basta non chiamarli mai errori. dopotutto, finché siamo ragazzi possiamo chiamarli esperienze e da grandi mosse per tentare la sorte.
La verità ci rende nudi, estremamente esposti all'occhio dell'altro. La verità, allora, diventa vergogna.
L'importante è godersi il panorama lungo tutto il viaggio ed abbracciarsi e sorridersi e rivolgersi all'altro per dirgli tutto ciò che i nostri occhi catturano tra le pareti dell'universo che si restringono ad ogni passaggio veloce, per poi rallentare nei posti più belli.
Ed accettare cos'è? Sopravvivere! Gonfiare la gabbia toracica e respirare perché così si fa ed abbiamo fatto venendo al mondo, ed è vivere?
Ti auguro pace, solo pace. Dentro c'è l'elevazione dello spirito che da che si china a raccogliere il profumo dei fiori ne porge l'essenza ad ogni profilo di luna.
Scorticarsi la pelle di dosso per rivestirsi d'altro; cosa fai, dici, pensi, dove vola la tua anima, dove guardano i tuoi occhi.
Tutti siamo meravigliosamente imperfetti e a nessuno manca nulla e, se mai volessimo andare per il sottile e trovare qualcosa che ci manca, è quello stesso qualcosa che manca a tutti.