Scritta da: MaryRosa Amico
Sono diventata asociale perché ho smesso di giustificare l'ignoranza.
Composta martedì 7 novembre 2017
Sono diventata asociale perché ho smesso di giustificare l'ignoranza.
Mia nonna non buttava mai via niente. Rammendava tutto e mentre lo faceva mi diceva: piccola mia, oggi si spreca tutto. Cose, persone e sentimenti. Non si ha più voglia né pazienza di aggiustarle le cose e se qualcosa si rompe o non ci piace più, si getta via, persone comprese.
Ho imparato molte cose a scuola. Ma la lezione più importate l'ho appresa dalla vita: l'umiltà.
In questo immenso io mi perdo e non smetto di meravigliarmi per tutto ciò che la vita mi dona e ancora mi riserverà.
Si può essere felici con poco. E non importa se nella tua casa non ci sono lussi. La vera ricchezza è la pace, la serenità e la gioia che condividiamo con le persone che amiamo. I nostri cari. Non esiste ricchezza più grande.
La diversità non è essere diversi, ma unici. Un fiore non sarà mai uguale ad un altro, ma questo non vuol dire essere inferiori, vuol dire essere speciali per quelle poche persone normodotati che non ci guardano con indifferenza ma ci accettano per quel che siamo: diversamente abili.
Uomini: ricordate di non ferire mai una donna, perché lei perdona, ma non assolve.
Sono stata estirpata dalla mia casa, dai miei ricordi, dalle cose a me più care; strappata dalla mia vita è depositata altrove: in poche parole, lasciata con degli sconosciuti in una "casa di cura". A malincuore capii e dovetti accettare, ero diventata un peso, un macigno per i mie figli; da lì a poco, di loro non seppi più nulla. Eppure esistono diversi modi per far sentire la vostra presenza: una videochiamata, l'avrei apprezzata. Cari figli miei: perché mi siete sempre cari, le visite portano gioia, allegria e serenità, a noi anziani genitori. Invece io sono qua a pensarvi da sola, con la vostra foto in mano e gli occhi colmi di lacrime. Non so quanto mi resta da vivere, ma prima che accada l'irreparabile vorrei potervi stringere al mio cuore, un ultima volta e portare con me, nel mio ultimo viaggio, il calore di quell'abbraccio lungo un eterno. Con amore, Mamma.
Non è una scarpa col tacco che fa di una donna una femmina sensuale, ma è come sculetta col cervello che la rende interessante. Chi è donna non si preoccupa, né si mette in mostra, perché sa di esserlo, anche scalza, femmina.
Non è vero che siamo sulla stessa barca. Stiamo in barche differenti, ma nella stessa tempesta. Ne usciremo senza affondare se ognuno rema e fa la sua parte.