Scritta da: Michelangelo (Milo) Da Pisa
Mare è un verbo che si coniuga perfettamente al mio modo e al mio tempo.
Composta venerdì 15 aprile 2016
Mare è un verbo che si coniuga perfettamente al mio modo e al mio tempo.
Ho un debole per le persone che hanno cicatrici nascoste dietro un sorriso, per chi apre le braccia al futuro pur avendo conti in sospeso con il passato, per chi avrebbe il diritto di urlare contro e invece sussurra serenità. Ho un debole per gli animi rotti ma portatori sani di positività.
Il cielo notturno brilla di domande senza alcuna risposta, lo scruti in cerca d'infinito per evadere dall'asfalto, per sentirti randagio tra le stelle.
Chi ti vuole cerca un mezzo per trovarti, gli altri inventano un pretesto per perdersi.
Se non cambi strada, non saprai mai a cosa rinunci.
Non m'importa di ieri se oggi e tutti i domani che respireremo ci coglieranno storditi d'incanto, mano nella mano, immuni al tempo. Credimi, la burrasca diviene un sorriso quando approdi tra due braccia sicure, lì scopri che il sole cova calore anche alle spalle di nubi scure.
L'ossessione è una belva impaurita rintanata nella mente, terrorizzata dal divenire preda della ragione. Più proverai a stanarla, più scaverà nell'irrazionale, nel buio del nonsenso. Solo la quiete degli eventi la indurrà a mettere il muso alla luce del senno, tornando a correre, libera, selvatica, non addomesticabile.
Come la sosta non programmata d'un viaggio vissuto a folle velocità, dove realizzi di quanta bellezza gli occhi siano stati privati sino ad allora, in cui il respiro indugia sulla meraviglia del panorama e la pelle reclama brividi. Questo sei per me.
Ogni volta che ti vedo non so cosa ti farei. Anzi, lo so. Ti farei sorridere.
Sto indagando sulla paternità delle mie cazzate. Per ora il campo si restringe a tre nomi: noia, fretta e alcol.