Scritta da: Michele Acanfora
Ciò che pensiamo è determinante per la nostra felicità. Ogni pensiero può rappresentare sia un'autodistruzione, sia una fonte eterna di occasioni.
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Ciò che pensiamo è determinante per la nostra felicità. Ogni pensiero può rappresentare sia un'autodistruzione, sia una fonte eterna di occasioni.
I nostri comportamenti sono determinanti per la nostra felicità; essi possono produrre situazioni di gioia o di dolore, possono essere la nostra rovina o la nostra salvezza.
Non importa ciò che le persone pensano di noi, l'importante è ciò che noi pensiamo di noi stessi.
La gioia che dona un vero amore, placa le tristezze e le inquietudini della vita, arginando in parte, il male e l'egoismo che stesso gli uomini producono.
Nessuno può spingerci ad essere ciò che non vogliamo essere, se non siamo noi a permetterglielo.
Spesso si preferisce rendere la propria vita, un contenitore di superficialità, rimanendo indifferenti alle sofferenze altrui.
Il Signore è più vicino ai poveri, ai sofferenti, agli emarginati: Egli risplende attraverso di loro. Non avere amore per questi ultimi, significa non amare il Signore.
È il mettersi costantemente in gioco, nonostante gli ostacoli, che ci libera dal tunnel dell'insicurezza e della paura. Sfidarsi, affrontando ciò che ci blocca e ci limita, rappresenta una fonte benigna di opportunità, utili per la nostra crescita personale.
Sono le situazioni che ci mettono alla prova, a far emergere le nostre vere potenzialità.
Gli eventi che hanno spezzato il mio cuore, e le persone da cui mi aspettavo una carezza, al posto della loro penetrante indifferenza, non mi hanno tagliato le ali, bensì, mi hanno permesso di volare, non come un passerotto impaurito, ma come un'aquila che sfida le montagne.