Scritta da: Rosa Cassese
La ricerca affannosa del "Piacere", porta l'individuo a qualsiasi compromesso; dopo averlo soddisfatto, compromette se stesso.
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La ricerca affannosa del "Piacere", porta l'individuo a qualsiasi compromesso; dopo averlo soddisfatto, compromette se stesso.
È dolce tormentarsi per amore, crogiolandosi al sole; attutire e lenire i dolori, all'ebbrezza del tramonto!
Lo sconforto prende gli animi nobili; i forti sono in preda a manie di grandezza; i deboli diventano ignobili.
Insegnavo a Bolzano per cui dovevo viaggiare in continuazione, dovevo impegnare dei soldi che scarseggiavano prima di ricevere il "primo" stipendio. Dopo un mese di permanenza presso questi parenti, ricevendo finalmente la busta paga della cifra di 145 mila lire, comincio a fare progetti e sogni. Mi metto di nuovo alla ricerca minuziosa di una camera o un mini-appartamento e finalmente riesco a trovare una degna sistemazione presso una signora, di origini veronesi, a Laives; in questa misera ma confortevole stanza, comincio a sentirmi, come è giusto che sia, libera di sognare, respirare, vivere, mangiare quello che mi piace, quando e come voglio, senza centellinare ed aspettare che te lo mettessero quasi in mano (per il mio modo di essere)...
Il tempo scorre, apparentemente, lento; inesorabile è la sua corsa contro l'Uomo "inerme".
Non devi aspettare mai che siano gli altri ad elogiarti, fai prima se ti "elogi" da solo.
Ennesima delusione di "amicizia" : la gente è stolta, invadente, inconsistente; ti chiede (l'amicizia), ti richiede e poi ti "ricicla".
Sono sempre infelice, insoddisfatta, vedo scorrere gli anni più ruggenti senza Amore e senza Odio. Mi butto a capofitto nel lavoro e qui ottengo ambiti riconoscimenti per il mio operare dai vari presidi con cui ho occasione di lavorare nelle diverse scuole in cui insegno, facendo sempre il mio dovere ed esigendo dagli alunni, col sorriso sulle labbra. Anche la salute tranne qualche vertigine dovuta agli sbalzi del clima montano, sembra andare a gonfie vele... Un pomeriggio di sabato, mentre sdraiata leggo alcuni passi dal Fuoco di d'Annunzio, sento suonare il campanello, guardo dall'"occhio" di sicurezza, e mentre sto per "sganciare" la catenella vedo comparire un giovanotto che ha l'aria stanca e trasandata di chi ha fatto tanta strada. Non guardai subito i suoi abiti dimessi ma osservai i suoi occhi e la sua bocca carnosa. Aveva i lineamenti dolci ma nello stesso tempo virili...
Sognare a occhi aperti è come vedere un film senza immagini: devi essere tu a inerirle, secondo l'umore, le persone e i luoghi che ti circondano.
Alzarsi, guardare fuori e ringraziare il Cielo di esserci; questa la massima quotidiana, invece di mugugni e recriminazioni!