La riconoscenza è la mancanza più grande in questa società: tutti pretendono tutto, senza fermarsi a chiedere cosa danno in cambio, senza sentirsi mai in dovere di dire un semplice ma importante "grazie".
Ci resto male, quando a ferirmi è chi si dichiara amico. Mi sforzo di far finta di niente, per non sembrare la solita esagerata, quella troppo sensibile, perché alla fine non fai i conti solo con la delusione ma, anche, con chi cerca di farti sentire sbagliata.
Tutti abbiamo le nostre ferite e le nostre cicatrici. Non conoscono gente che non abbia avuto delusioni o che non abbia subito cattiverie, solo che, le persone davvero valide, non usano questo alibi per giustificare i loro sbagli, chiedono scusa, semplicemente.
Attualmente sono stanca della maleducazione gratuita e della stupidità di certa gente, lascio agli altri il compito di combattere, io, da oggi, ignoro e vado avanti.
Forse, un giorno, qualcuno saprà dirmi come mai, mi faccio in quattro per aiutare tutti e, poi, non so fare niente per aiutare me stessa.
Lascia andare anche tu, le cose, le situazioni, le persone, tutto ciò che ti ferisce e che non ti merita. Fa male, ma dopo sei libera. Se insisti, starai solo peggio.
Se non do confidenza non è perché me la tiro, semplicemente, non tutti mi piacciono e non intendo fingere che sia così.
Non confondete la rabbia con la cattiveria, perché sono due cose ben distinte e separate. Io, la cattiveria, non so dove sta di casa, ma se mi pestano i piedi, so arrabbiarmi come pochi.
Non sono una che porta rancore, sono in riserva di energie e non voglio sprecarne. Cambio pagina, vita, persone, vado avanti e lascio indietro chi non è degno di avermi vicino.
Ci sono momenti in cui anche io abbasso la guardia, una non può vivere con il colpo in canna ogni minuto della sua vita.
Ma ricorda che godo di ottima memoria per rilassarmi troppo.