Chi scrive vuol essere compreso, ma altrettanto sicuramente vuole non essere compreso. Non è affatto un argomento contro un libro, se uno non lo capisce: forse era proprio questa l'intenzione del suo autore: non voleva essere capito da 'uno qualsiasì. Ogni spirito nobile si sceglie gli ascoltatori, quando vuole essere capito: e scegliendo traccia contemporaneamente i confini nei confronti degli altrì. Le sottili leggi di uno stile hanno tutte origine da qui: esse tengono a distanza, vietano l'accesso, la comprensione, mentre aprono le orecchie di coloro con cui abbiano affinità.
La vita interiore è il centro più intimo dell'esistenza, dove si è se stessi e si gioca con le immagini infinite che trascorrono nella fantasia, si riflette e talvolta si medita. Qui, all'interno di noi stessi, può serbarsi qualcosa del mondo infantile abbandonato. Dentro di noi sopravvive infatti il suo ricordo e talvolta si riaccende con l'antica intensità: di fronte a un paesaggio, a una cortina di nebbia, a un cielo rannuvolato o splendidamente turchino, all'ascolto di una musica... Tenta di fissare questi ritorni all'infanzia il pittore o l'esecutore o il poeta che riesca ad imbrigliare in giri di pennellate, di tocchi, di parole la commozione trasognata che un dì lontano, fino ai due anni e mezzo, fu costante. Da una certa età in poi, la suddivisione atroce fra l'interiorità e il mondo esteriore si solidifica senza speranza... Invece della pienezza naturale si profila, da noi rigidamente, violentemente separato, uno spazio che ci rinserra ineluttabile, soverchiante, e taluni dei suoi abitanti ci si stringono addosso, ci forzano a guardarli e ad ascoltarli, a interrogarci su di loro, sicché crediamo che tutto si riassuma non in noi, ma nel sito molteplice dove ci si trova. " (da "Lo stupore infantile")
Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non c'era nessuno che avrebbe potuto rispondere all'idea romantica che avevo dell amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bosogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita. Ho esitato un po' prima di scrivere che "avrei dato volentieri la vita per un amico", ma anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia.
Ogni attimo mi torni in mente... e quando ti penso sono felica anche se adesso le cose tra di noi vanno veramente da fare schifo... ma i tuoi, anzi i nostri ricordi mi rendono felice... perché nonostante tutto questi nessuno mai potrà portarmeli via... ogni volta che mi torna in mente il tuo viso sorrido... pensandoci bene... è bello averti conosciuto... ed è veramente fantastico che tu abbia fatto parte della mia vita anche se adesso non ne fai più parte... è bello sapere che anche io sono stata presente nel tuo mondo, ti ho stretto tra le mie braccia... ti ho potuto baciare... tutto questo è bellissimo... e anche se so benissimo che probabilmene non ci sarà una seconda volta tu sarai lo stesso per sempre nei miei ricordi... e quando sarò grande racconterò di te...
Ragazzi, siamo nella stessa barca. Vorrei provocare un po' però, su alcune cose che diciamo sempre. 1) Siamo sensibili più degli altri perciò soffriamo. Ok sarà anche vero, ma poi molti dicono che siamo migliori... Va beh consoliamoci così. Non lo so se siamo migliori se gli altri si divertono, escono, hanno amici e ragazza e noi no. Certo siamo diversi ma migliori non lo so. Neanche inferiori, ci mancherebbe. Sbagliamo nel crederci migliori di altri come una guerra con chi è diverso da noi, magari più vitale, allegro e con un partner, non ci guadagniamo niente di buono se non un'effimera consolazione quando ce lo diciamo a vicenda. Ma poi non ci apriamo verso i "nemici" che non ci capiscono. 2 )Molti di noi non hanno partner. Ma siamo davvero sicuri che con un partner saremmo completamente diversi? Molti sì, ma molti provano solitudine anche con una ragazza (o un ragazzo) e in mezzo a decine di amici.
Trasformare il tradimento in un'occasione di consapevolezza è possibile, superando la rabbia di essere stati traditi o evitando di sentirsi in colpa per un'infedeltà.