Scritta da: Silvia Nelli
La parola "fine" la devi mettere nel momento in cui pensi: "non sarò mai come tu mi vuoi e tu non sarai mai come ti vorrei".
Composta sabato 11 luglio 2015
La parola "fine" la devi mettere nel momento in cui pensi: "non sarò mai come tu mi vuoi e tu non sarai mai come ti vorrei".
La donna che è donna nell'anima impegna molto di più di quella che sa esserlo solo volteggiando su un paio di tacchi vertiginosi. Pochi gli uomini che sanno essere all'altezza delle prime e troppi quelli che sanno essere all'altezza dei tacchi delle seconde.
Non ho preferenze e nemmeno convenienze, preferisco una vita fatta di scelte e conseguenze.
E se proprio non sono meritate quelle lacrime, tu prova a sorriderci su. Magari scopri che è la via migliore per riprendersi la vita.
In alcune persone ho preso il "peggio" ed ho saputo trasformarlo nel "meglio". Peccato che alla fine di me abbiano saputo tirare fuori solo il peggio portandosi via con sé il meglio.
Perché tanto c'è sempre un "vaffa" da regalare. Uno di quelli piazzato come una bomba a mano dietro una qualsiasi porta. Uno di quelli eterni, di quelli che cacci fuori senza urlare ma tutti d'un fiato. Partano dallo stomaco, ma nascono nel cuore. Per questo quando escono sono sempre "maledettamente sinceri".
Viva la vita! Viva l'energia che ci trascina via, dentro un'emozione, dentro una paura e anche dentro un dolore. Perché qualsiasi sia il sentimento, sempre vita è. Ricordatevelo quando pensate di essere "morti dentro"... perché anche se pieni di dolore, se quel dolore lo sentite è perché siete vivi.
Tra milioni di persone avevo scelto te. Tra milioni di sguardi mi ero fermato dentro al tuo. Era felicità quello che sentivo, era quella strana "cosa" che chiamano felicità, quel sentirmi invincibile e padrone del mondo. Era lì che volevo restare, tra quelle braccia, su quelle labbra, in quel cuore e in quei pensieri. Era lì che risiedevo, lì che mi sentivo a "casa"! Quello era il posto in cui avrei voluto abitare per sempre, se non fosse stato che non mi hai rinnovato il contratto con un cuore che stava già altrove e lo sfratto è stato effettuato ancor prima che potessi replicare e rendermene conto.
Ti distruggono le belle parole, non le brutte verità. Una brutta verità ferisce ma poi risana e si assesta nel cuore dandoti modo di proseguire. Le belle parole feriscono, affondano, logorano e lasciano quel sapore amaro di "perché"?
Forse i sogni li ho ancora, forse li ho solo nascosti bene perché non siano nuovamente distrutti.