È incredibile come a volte due Esistenze, lontane fino ad un istante prima, si fondano e si mescolino così profondamente... Mentre altre restano a gravitare l'una intorno all'altra per non so quanto tempo, come satelliti non riescono a toccarsi, a sfiorarsi, nonostante siano vicinissime.
I nostri baci hanno colorato le strade, riempito di musica il bianco silenzioso delle case, inondato di Vita tutta la città, quella notte... La nostra Passione ha reso tutto Vivo.
Noi donne siamo nate - o siamo state educate così? - attente a tutto quello che accade agli altri, ma assai poco a ciò che ci riguarda in prima persona. Nel linguaggio del non detto, viviamo protese verso "l'altro finale": la maternità. I figli maschi non si accorgono di nulla, loro giocano a pallone; le femmine, invece, si preoccupano perché il viso della mamma è segnato dalla tristezza: da sempre sanno riconoscere le espressioni della tristezza.
Non ricordavo più se in passato mi fosse già accaduto, ma nell'affrontare il buio che ognuno ha dentro di sé dopo una ferita profonda, distrutta dalla stanchezza, all'improvviso un'energia sconosciuta aveva cominciato a riemergere.
Chissà perché quel senso di inspiegabile malinconia non si staccava mai da me, come il pensiero di una luna che brilla lontano mentre mi immergo nel fondo della notte, una notte che mi tinge di blu fino alla punta delle dita.
Ho avuto grandi ambizioni e sogni turgidi - ma i sogni li hanno avuti anche il garzone e la sartina, perché tutti sognano. Quello che distingue le persone le une dalle altre è la forza di farcela, o di lasciare che sia il destino a farla a noi.