Scritta da: Eclissi
Il viaggio è anzitutto un ritorno e insegna ad abitare più liberamente, più poeticamente la propria casa.
dal libro "L'infinito viaggiare" di Claudio Magris
Il viaggio è anzitutto un ritorno e insegna ad abitare più liberamente, più poeticamente la propria casa.
Viaggiare sentendosi sempre, nello stesso momento, nell'ignoto e a casa, ma sapendo di non avere, di non possedere una casa. Chi viaggia è sempre un randagio, uno straniero, un ospite; dorme in stanze che prima e dopo di lui albergano sconosciuti, non possiede il guanciale su cui posa il capo né il tetto che lo ripara. E così comprende che non si può mai veramente possedere una casa, uno spazio ritagliato nell'infinito dell'universo, ma solo sostarvi, per una notte o per tutta la vita, con rispetto e gratitudine.
- A me hanno insegnato che nell'anima di un uomo non c'è posto per dubitare.
- Questo vi insegnano per chiudervi, carusi, in una corazza di doveri e false certezze. Come a noi donne, Mattia: altri doveri, altre corazze di seta, ma è lo stesso.
- Devi avere ragione perché come una malinconia nuova mi prese e mi tiene da quando 'sta parola dubbio ho incontrato.
- È per timore di questa malinconia che l'uomo s'ammanta di certezze e detta credi. Ma ancora troppo bambino è l'uomo per sapere.
Non importava quanto cattiva potesse essere la gente, intorno a noi c'era sempre qualcosa di bello come i tramonti e il cielo dopo i tifoni, tifoni che facevano piovere la bellezza sulle nostre teste.
Alla fine, con te ho deciso di osare, di essere sincera e vera fino in fondo. Perché è così che è partita la nostra Amicizia, no? Raccontandoci... rivelando, ciascuno, il proprio universo interiore e tutto ciò senza averlo deciso, ma piuttosto con estrema naturalezza, come seguendo un istinto innato.
Forse, allontanando gli altri, vuoi proteggere te stesso dall'abbandono... ma ricorda che, anche se alcuni andranno via dalla tua vita, qualcuno probabilmente non vorrà mai lasciarti.
Quando mi trovo dinanzi la tua immensità, abbasso tutte le mie difese, senza deciderlo, senza accorgermene. E rimani dentro me, rimane l'odore, rimane la Vita delle tue mani, l'Universo del tuo abbraccio, rimane la tua Essenza, così assoluta così intensa e colorata, rimane la pelle. Rimani tu. Sei con me, anche adesso.
A volte il rumore quotidiano è il solo in grado di rasserenarci e di farci sentire parte dell'umanità. Altre volte, è proprio la sua assenza che amplia e rende tutto più solenne.
Perché giunga la luce c'è bisogno di silenzio.
Usa tutto. Bocca e mano, sì, unghie e denti, battiti di ciglia sulla pelle, sguardi seducenti. Dài e prendi, lusingando. Imita la grande cortigiana alla corte di Indra sovrano degli dèi.
Fa di lui l'esploratore di quella terra vergine che è il tuo corpo, montagne laghi e città. Fagli inventare strade là dove prima non ne esistevano. Lascialo penetrare infine nel luogo ove sei più profonda e più ignota, intrico di viticci, urlo di giaguaro, profumo conturbante di rajanigandha, tuberosa selvatica, fiore notturno e nuziale. Perché l'amore non è forse l'illusione di aprirsi completamente l'uno all'altra, di abolire ogni intollerabile distanza?
Supponevo che il frastuono della vita fosse formato da tutti i colori e facesse rumore passando tra gli alberi.