Scritta da: Unbreather
Nulla è buono o malvagio in sé, è il pensiero che lo rende tale.
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Nulla è buono o malvagio in sé, è il pensiero che lo rende tale.
Io non la amavo perché perfetta, io amavo il suo modo di dimostrarmi quanto non lo fosse.
Era una voce che al solo udirla si perdeva la pace per sempre.
Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai l'amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie o si accetta una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale; però il veicolo di un rapporto amoroso rimane il corpo e, se quello non ti seduce, qualcos'altro deve pur sedurti. Il carattere, ad esempio, il modo di vivere o di comportarsi. E col tempo avevo scoperto che neanche il tuo carattere mi piaceva molto. [...] Ma allora perché avevo avuto quell'impulso di correrti dietro, di abbracciarti, sentire i tuoi baffi contro la mia guancia, perché ora sentivo il bisogno di raschiarmi la gola e ricacciare indietro le lacrime?
Sei il pensiero che si porta via tutto il resto del mondo ed il sorriso che rimane.
Sapevo di amarla perché quello che provavo non era importante quanto lei.
Nella semplicità di un piccolo fiore tutta la grandezza della vita.
La loro storia si spense, rimasero al buio.
Scelsero silenziosamente di non guardarsi più negli occhi.
E i giorni smisero di avere un nome...
Mi bastò fissarlo negli occhi per capire la verità. La capii con la brutale chiarezza con cui si dissolvono i sogni. Non sarebbe rimasto con me.