Commenti a Nei meandri della ragione di Giuseppe Freda
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postato da Giuseppe Freda, il
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postato da Giuseppe Freda, il
Alessandro, non sono un vuo' cumprà, intento a vendere la propria mercanzia. Per un motivo estremamente semplice: il mio entourage non è consapevole; non sa neanche chi io sia. Può essere convinto di qualsiasi cosa: ciò che a me importa è che sia "acceso". E questo mica lo so perché conosco le persone ad una ad una: le vedo, le sento, le noto e tiro via. Ora che si siano accese da sole o le abbia accese io, neanche mi interessa, tanto al momento opportuno farà lo stesso.
Orbene, se nelle mie parole non percepisci umanità ed essenza, cosa posso farci... può anche darsi che tu sia "abituato" ad un certo sapore forte, e non ne colga (per ora) altri; come possono esistere al riguardo mille altre ipotesi, incluso un mio errore. Per me l'importante è aver capito chi eri e "come" eri, e soprattutto, avendolo capito, averti manifestato (con chiarezza e senza nascondimenti, neanche agli occhi dei terzi: ci vuole forse un po' di coraggio, non trovi?) chi sono io, e (questo è l'importante!) tutta la mia disponibilità all'occorrenza.
Quanto alla cultura, non ne ho. Io non parlo di mio, sono un.. raccomandato.
Su questo sito c'è invece una persona veramente colta, e di estrema sensibilità, ed è Giulio Pintus. Mi è caro oltre ogni dire.
Per il resto, credo che Vincenzo abbia la vocazione della chioccia, e gli lascio serenamente il ruolo, anche perché io quella vocazione non ce l'ho. E' un mio limite che conosco perfettamente. So che tu ed altri siete in ottime mani. Perché Vincenzo lo stimo e gli voglio bene. Non stimo gran che Zarathustra, ma quanto a te sei vaccinato, e quindi non c'è problema !! Ma ti confiderò un segreto: Vincenzo non lo ammetterà mai, ma... contro Zarathustra è vaccinato anche lui !!! : )))
Un caro saluto
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postato da Gaetano Toffali, il
Grazie a te ho ritrovato un Kolosimo, l'urania numero 10 e altri di cui mi ero scordato, Anderson, Whitam e compagnia bella.
Che eran li ma non lo ricordavo
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postato da Giuseppe Freda, il
Ah, Armanda...
Solo ora mi pare di capire che tu ti riferissi allo stretto significato della frase, e non alla catena dei commenti che ad essa si è susseguito.
Se così è, in questa caterva di commenti troverai, al mio commento numero 16, una piena confessione. Ragionare non lo ritengo tranquillizzante. Per nulla.
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postato da Giuseppe Freda, il
Armanda, volevo da te una precisazione perché ho in odio il FORNIRE risposte sibilline: niente di sibillino vedevo nella tua domanda, solo volevo una precisazione per esserti il più chiaro possibile. Tu mi hai chiesto inizialmente: "ti senti tranquillo tu?". Vorrei ancora capire a che proposito me lo chiedevi, perché da questo tuo nuovo intervento non lo capisco.
Quanto al quesito che mi poni nel commento 75, c'è un equivoco: nel parlare della logica come difesa dalla follia, mi riferivo all'esaminare freddamente il fenomeno, tentando di trarne tutte le implicazioni eziologiche (cause) fenomeniche (modalità di manifestazione) e finalistiche (criteri d'azione). Perché come dicevo, di fronte a certi fenomeni si può essere indotti ad abbandonare prima, e poi a perdere la ragione. Per il semplice motivo che non vi sono punti di riferimento: ripeto, non sai con chi interagisci e dove ti trovi. Quindi, la prima cosa è la ricerca di prove, di fatti. La seconda è l'elaborazione di questi fatti. Almeno per me.
Non mi riferivo, viceversa, al rientrare "nella realtà" attraverso l'esercizio logico: guai, so bene che è il massimo dello stress. Molto meglio, per gettare acqua sul fuoco, tante altre distrazioni, fisicamente e mentalmente rilassanti: una cena tra amici, una passeggiata all'aria aperta, una partita a carte. Mi riferivo viceversa, come ho chiarito, ad applicare il raziocinio all'accaduto: al non partire, insomma, per la tangente, vedendo presagi, segnali e percezioni extrasensoriali dappertutto. Cose che ho visto in azione, e che ho sempre tentato di evitare con tutte le mie forze, arrivando persino a dire, di fronte a facce stupefatte di amici e conoscenti che vedevo in serio pericolo, che era stato... tutto uno scherzo.
Il cervello umano è una sfoglia di cipolla.
Meglio farci la figura del buontempone.
Ora, se vuoi, spiegami a che ti riferivi chiedendomi se mi sentissi tranquillo.